Due leader per un unico partito, con caratteristiche e impostazioni assai diverse. E con parenti “rivoluzionari” e “riformisti” difficili da portare allo stesso matrimonio. Prodi potrebbe essere il grande tessitore, ma a sinistra l’autolesionismo è lo sport più popolare. Nella Lega a suon di mezzo milione di preferenze è invece emerso il vero leader. Un personaggio ingombrante di cui sarà difficile sbarazzarsi
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