Movimenti nell’editoria torinese. Nella giornata di oggi sono infatti stati annunciati due importanti accordi: Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo hanno acquisito il 100% dei rami industriali di Umberto Allemandi Editore, mentre ItalyPost Group ha annunciato l’acquisizione del 51% de L’Indice dei Libri del Mese.
L’operazione Allemandi rappresenta un importante consolidamento nel settore dell’editoria culturale, con l’obiettivo di costituire una delle principali piattaforme di conoscenza e divulgazione culturale a livello professionale. L’acquisizione si inserisce in un piano di consolidamento della storica casa editrice torinese nel settore editoriale e un rinnovato posizionamento come player nel mercato dell’informazione, in particolare con la testata “Il Giornale dell’Arte”, fondata nel 1983, e le pubblicazioni dedicate all’arte, all’architettura, all’antiquariato e al design. “Per una casa editrice come la nostra questo passaggio segna un momento straordinariamente importante”, ha dichiarato Umberto Allemandi, fondatore della casa editrice, sottolineando il primato mondiale del Giornale dell’Arte, testata che ha generato repliche in Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Cina, Russia e altri paesi. Michele Coppola, nominato presidente della nuova società editrice, ha evidenziato come l’operazione unisca “la prima Banca del Paese e due tra le maggiori Fondazioni di origine bancaria, condividendo l’impegno in arte e cultura come parte irrinunciabile del proprio DNA”. Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha sottolineato come l’operazione rappresenti un impegno che va “oltre l’erogazione a fondo perduto”, mentre il presidente della Fondazione CRC, Mauro Gola, ha evidenziato il forte radicamento territoriale dell’iniziativa, finalizzata a “rilanciare uno dei più importanti e riconosciuti marchi dell’editoria culturale del nostro Paese”.
Parallelamente, è stata annunciata oggi l’acquisizione del 51% de L’Indice dei Libri del Mese da parte di ItalyPost Group che segna l’inizio di una nuova fase per la storica rivista culturale torinese, fondata nel 1984. La partnership prevede un aumento di capitale che si concretizzerà entro i primi di marzo del prossimo anno, con ItalyPost che nominerà tre consiglieri di amministrazione su cinque, incluso l’amministratore delegato, mentre alla redazione è stata garantita la totale autonomia sul piano redazionale per garantire al lettore continuità rispetto al passato e mantenere la medesima qualità nei contenuti.
“La decisione di avviare questa collaborazione con L’Indice è parte integrante della strategia di crescita di ItalyPost Group nel mercato editoriale italiano”, ha commentato Filiberto Zovico, presidente e fondatore del gruppo editoriale. Il piano industriale prevede il pareggio di bilancio entro il 2025, con un investimento di circa 500.000 euro distribuiti nell’arco di tre anni. Il piano di sviluppo si concentrerà sull’espansione della base di abbonati, la creazione di sinergie con le principali istituzioni culturali italiane e il rafforzamento dei legami con le librerie di qualità. L’obiettivo dell’editore sarà rendere L’Indice sempre più accessibile e ricco per i suoi lettori attraverso un formato digitale innovativo che affiancherà l’imprescindibile edizione cartacea e consentirà l’accesso all’intero archivio storico della rivista. Tra le novità in programma: l’organizzazione del Festival de L’Indice, una nuova iniziativa per consolidare la presenza della testata sul territorio italiano e internazionale, e la creazione dei “Circoli de L’Indice”, spazi di incontro culturale nelle comunità locali.
Mario Montalcini, presidente del Cda de L’Indice, ha sottolineato come l’ingresso di ItalyPost rappresenti “il coronamento di un complesso percorso di gestione del nostro ricco patrimonio culturale”, accompagnato dalla digitalizzazione dell’archivio quarantennale e dalla creazione di una nuova sede aperta ai lettori. “Il team di ItalyPost condivide i nostri stessi valori, sia etici che culturali, e per di più ci permette di essere a pieno titolo nazionali ed internazionali. Sono orgoglioso che si chiuda un capitolo e ora se ne apra un altro che ci darà grandi soddisfazioni”.