Il diritto di ribellarsi contro un potere autoritario fa parte della cultura liberale e democratica. Già alla fine del XVII secolo, John Locke teorizzò che se uno stato abusa dei suoi cittadini, questi hanno il diritto di ribellarsi. Al giorno d’oggi, spiega Gabriele Giacomini, ricercatore Università di Udine e autore del libro “The arduous road to revolution“, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono aiutare le prime fasi della rivolta. Tuttavia, allo stesso tempo sembrano anche offrire agli autocrati minacciati potenti strumenti.
Le rivoluzioni fallite che si sono svolte nella nostra era digitale in paesi come Myanmar, Ucraina, Iran, Egitto, Hong Kong e Bielorussia, mettono in luce i grandi e spesso riusciti sforzi dei regimi autoritari di utilizzare le nuove tecnologie per la sorveglianza, l’oppressione, la propaganda, la censura e la soppressione dei diritti fondamentali.
Il rischio di una deriva verso il dispotismo, da cui anche le democrazie consolidate non sono immuni, ci spinge a chiederci quali competenze, regole e istituzioni potrebbero aiutare i cittadini a difendere la loro libertà quando è minacciata, anche nella sfera digitale.
Su questi aspetti si focalizzerà l’autore del testo Giacomini, nel prossimo appuntamento dedicato al ‘Mercoledì dell’innovazione’ (in collaborazione con T.W.I.N), il 9 novembre dalle 18:30 alle 19:30 presso la Libreria ItalyPost di Padova (Viale Codalunga 4L). A condurre l’incontro sarà Andrea Colacicco, collaboratore di Veneziepost.
L’ingresso è gratuito previa prenotazione al seguente link.