Lo scrittore e docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore riflette sul senso del Premio e su come è cambiato il modo di narrare le imprese nel tempo. Partendo dal Novecento, “un secolo dove il racconto delle imprese è avvenuto ma in modo distorto”. Fino ad oggi, con gli scrittori che “continuano ad adagiarsi su categorie predeterminate e non sono aperti a comprendere la modernità”. Quanto al ruolo dei premi letterari, “possono avere ricadute sul mercato, ma oggi c’è scetticismo”
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