Temi sfidanti e di frontiera come machine learning, intelligenza artificiale e big data non sono spesso associati all’ambito delle risorse umane: in genere vengono considerati appannaggio dell’IT, della produzione, dell’R&D, del marketing…Eppure l’esperienza di Burning Glass Technologies – che verrà raccontata giovedì 24 settembre al Festival Maps for Future promosso da Niuko all’interno dell’evento online High Road: la strada del futuro per l’human resources – mostra come le tecnologie abilitanti possano essere preziose alleate di chi si occupa di hr.
«E’ ormai evidente – spiega Cristina Sarnacchiaro, Vice President di Burning Glass Technologies per i mercati Europe e Uk – che in un contesto in cui il lavoro cambia rapidamente, si guarda sempre meno al titolo di studio e sempre più al DNA delle competenze». Ecco che l’algoritmo sviluppato dall’analytics software company consente di disporre di una sorta di “GPS del mondo del lavoro” per scandagliare le centinaia di migliaia di annunci di lavoro presenti sul web e ottenere risposte in tempo reale. Uno strumento preziosissimo per l’hr manager, che può così scoprire ad esempio quali competenze stanno cercando i competitor, ma al tempo stesso orientare l’investimento nella formazione. «Il piano formativo – aggiunge Sarnacchiaro – in genere viene costruito sulla base di una rilevazione dei fabbisogni interni. Una prospettiva limitata perché spesso le risorse interne non hanno una visione completa di come si sta muovendo il mercato e delle competenze emergenti». Ecco che nel progettare la formazione è necessario guardare anche alle competenze di cui oggi non si avverte la carenza, ma che nell’arco di pochi anni se non di pochi mesi diventeranno necessarie e che spesso sono già ricercate da altre aziende leader o in altri mercati: il servizio di Burning Glass Technologies rappresenta così anche uno strumento di business intelligence, prezioso per la ridefinizione della strategia aziendale. Fra le realtà che si avvalgono del servizio, oltre alle aziende, figura anche l’ateneo di Padova, che si affida a questo strumento per “leggere” la domanda di competenze che viene dalle imprese e progettare un’offerta formativa aderente al mercato del lavoro.