I bisi di Lumignano ovvero “il nostro oro verde” come orgoliosamente li definisce il sindaco di Longare, nella Riviera Berica, Matteo Zennaro. La caratteristica particolare dei pregiatissimi piselli di Lumignano è sempre stata la dolcezza e la precocità, tanto che la leggenda vuole che il 25 aprile, festa di San Marco “Patrono della Serenissima”, fossero già sulla tavola del Doge a Venezia.
Furono i monaci benedettini ad avviare la coltivazione dei piselli, poi proseguita dai contadini. La coltura a terrazze (le“masiere”) e il riverbero della roccia riscaldata dal sole permettevano di ottenere ogni anno una produzione di piselli tanto precoce da essere inviata a Venezia, viaggiando sul fiume Bacchiglione, per onorare il Doge.
Un tempo i piselli, coltivati per buona parte sul monte, erano la fonte di reddito più cospicua per le famiglie. Da qualche anno, i piselli di Lumignano sono garantiti con il marchio De.Co. per caratteristiche uniche. Queste caratteristiche si possono riassumere in una parola sola: “territorio”. La morfologia delle colline (plasmate e adattate tramite terrazzamenti per le coltivazioni), la composizione del terreno e l’esposizione dei pendii, che permettono di avere la maturazione del prodotto con un anticipo di qualche settimana rispetto al normale periodo di maturazione dei piselli. Purtroppo quest’anno a causa dell’emergenza Coronavirus mancherà la tradizionale ‘Sagra dei Bisi’ dove era possibile gustare delle vere prelibatezze. Ma se vi affrettate perché stanno andando a ruba, è sempre possibile acquistarli direttamente dai produttori locali (https://www.comunideco.it/comuni/longare/i-piselli-di-lumignano).