Nel cuore delle Alpi Carniche, il piccolo borgo di Sauris custodisce gelosamente uno dei carnevali più antichi e affascinanti dell’arco alpino, il “Der Zahrar Voschankh”. Una celebrazione che affonda le sue radici nel XIII secolo, quando secondo la leggenda due soldati tedeschi in fuga fondarono questo insediamento, dando vita a una peculiare fusione tra cultura germanica e friulana.
Il protagonista indiscusso è il Kheirar, il “Re del Carnevale”, che con la sua scopa simbolica spazza via l’inverno preparando il cammino alla primavera. Al suo fianco, il misterioso Rölar, con il volto annerito dalla fuliggine e i campanacci alla cintura, è l’unico personaggio autorizzato a mostrarsi a viso scoperto. Le maschere si dividono in due categorie principali: le “scheana schembln” (maschere belle) e le “scheintena schembln” (maschere brutte). Tra le prime spicca la Riké, figura femminile vestita di bianco con una veletta di pizzo, simbolo di giovinezza e fertilità.
La tradizione vuole che ogni partecipante sia irriconoscibile, indossando maschere di legno intagliate secondo gli antichi modelli conservati nel Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Tolmezzo. Il Maestro Hermann Plozzer mantiene viva questa arte attraverso laboratori di scultura aperti a locali e visitatori. Una delle usanze più suggestive è il giro delle maschere per le case del borgo, dove il Rölar annuncia l’inizio dei festeggiamenti agitando i suoi sonagli, mentre il Kheirar guida il corteo bussando alle porte con il manico della sua scopa.
Il momento più magico è la “Notte delle Lanterne”, quando il corteo mascherato, guidato dal Rölar e dal Kheirar, intraprende una suggestiva camminata notturna nel bosco da Sauris di Sopra a Sauris di Sotto. Durante il percorso, i partecipanti si fermano per una sosta ristoratrice con vin brulè e tè caldo intorno al falò in località Hinterseilke.
Il carnevale saurano è anche un’occasione per assaporare specialità uniche come i “vledlan”, frittelle aromatizzate con erbe come salvia o menta, un dolce che rappresenta perfettamente la peculiarità della tradizione locale. Nella frazione di Lateis, questi dolci sono chiamati “vlee”, che significa “pulce” in lingua saurana, un nome che deriva dalla loro forma tondeggiante.
Quest’anno i festeggiamenti si apriranno il 28 febbraio con il Carnevale dei bambini, un allegro corteo che partirà dalla Scuola Primaria di Sauris di Sotto. Il momento clou sarà sabato 1 marzo, con il raduno delle maschere nella piazza di Sauris di Sopra alle 17:00, seguito dalla tradizionale camminata notturna con le lanterne e dalla grande festa finale presso il Nuovo Kursaal.