La Gubana rispecchia profondamente il territorio dove ha trovato la sua culla fin dal 1.400, tra le verdi valli che il fiume Natisone attraversa creando un paesaggio di singolare bellezza. Fatta di pasta dolce lievitata, avvolta a mano su sé stessa fino a prendere la caratteristica forma a chiocciola; al suo interno un ricco ripieno di autoctone bontà. Ed è da sempre considerato il “dolce delle feste”.
Ogni famiglia ha le sue tradizioni e i suoi segreti conservati gelosamente. Nella località del Tiglio di S.Pietro al Natisone viene conservata l’antica ricetta della gubana fatta in casa, preparata già negli anni ’30 nel forno di pane gestito da Antonia Onesti che per prima, sembra capire dalle cronache e dai racconti, imparò l’arte e la maestria di questo semplice ma delizioso dolce. In questo forno sono nate le prime gubane, poi marchiate Dorbolò essendo Antonia diventata la sposa di Antonio Dorbolò.
La sua bravura era tale che nel secondo dopoguerra era stata soprannominata “Antonia Hubanciarza” ovvero “quella” delle “hubanze” (gubane) tanto che i contadini del luogo portavano da lei gli ingredienti per il ripieno in modo che potesse deliziare tutto il paese. Ancor oggi le Gubane Dorbolò rispettano l’antica ricetta essendo preparate con una pasta dolce lievitata mentre il ripieno è composto di noci, uvetta e pinoli integrato a volte da mandorle, cubetti di arancia e nocciole. Tutto amalgamato con zucchero, liquori, sale, limone grattugiato e vaniglia. (Tel. 0432 727052; [email protected]; www.gubanedorbolo.com😉