Non è stata la scarsità di risorse a mandare in coma il Mart. Che anzi ha continuato negli anni ad avere bilanci e contributi sostanzialmente simili. La responsabilità cade principalmente su una visione “provinciale” della cultura e sull’incapacità di elaborare un modello alternativo a quello che si voleva sostituire. Sgarbi impegnato su troppi fronti. Se non si reinventa bisognerà immaginare un futuro per la struttura firmata da Mario Botta
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