Il Ridotto, gioiellino composto da due piccole sale e situato a pochi metri di distanza dal Ponte dei Sospiri e dalla Basilica di San Marco, è ormai saldamente nelle mani di Nicolò Bonaccorsi. A lui la conduzione della altrettanto piccola cucina, da cui escono piatti compiuti, frutto di ricerca dei migliori prodotti nei mercati del circondario, dell’abilità tecnica affinata alla corte di due grandi come Niko Romito e Massimiliano Alajmo e di tre anni di esperienza utili a mettere a punto una linea tutt’altro che semplice. A fianco di Niccolò, sempre presente il padre Gianni, che del Ridotto fu il fondatore e che tutt’ora riverste il ruolo di patron e di selezionatore di una carta dei vini, dalla quale traspaiono passione e competenza, attenta alle produzioni venete, con i Colli Euganei in primo piano, ma aperta alle grandi etichette internazionali.

Serviti con il sorriso, si assaggiano la capasanta con salsa bernese, radicchio tardivo e vermouth rosso; il risotto alla pastinaca, curcuma e ibisco, immagine limpida di come la cucina veneziana sia, prima di tutto, un mix di culture vicine e lontane; la sogliola con indivia, bergamotto e Gin “Paracelso” Dibaldo e, a dimostrazione della perizia nel trattare anche la selvaggina, petto e coscia di germano con cipolla, alloro e patè di fegatini: impeccabili tanto le cotture quanto la composizione del piatto.

Si chiude con un dessert d’alta scuola: “pain perdu” con frutta speziata e zabaione al whisky. Menu a 130 e 150 euro; alla carta sui 120. Solo a pranzo menu a 70 euro.