È immerso in un borgo che trasuda storia e tradizione da ogni pietra: la città vecchia di Rovigno. Sembra una ironia del destino che il più moderno tra i ristoranti istriani, il più internazionale e distante dall’idea di “konoba”, ovvero
di osteria fedelmente agganciata agli usi gastronomici della costa, si trovi quasi all’ombra della storica Basilica di Santa Eufemia. Danijel Đekić che governa la cucina, affiancato dalla moglie Tijske che governa la sala, gioca con sagacia su questo contrasto. Sa come scegliere i migliori prodotti locali sia di terra che di mare, li rielabora con tecniche innovative, creando
abbinamenti inconsueti e presentandoli con raffinatezza. Non c’è una vera e propria carta, ma tre menu degustazione: “Blue” che guarda al futuro, “Red” ancorato alla tradizione e “Green nettamente vegetariano”.
Lo spirito della mitica konoba istriana, in un ristorante di un’eleganza così raffinata, aleggia nel piatto con l’agnello dell’isola di Cherso circondato da delicati piselli, gustose melanzane e fresca menta (menu “Red”). Nel menu
“Green” spicca lo strudel di spinaci, zucca e formaggio di capra e nel “Blue” non possono mancare i dolci scampi del Quarnaro.
Poi, i buoni formaggi locali e i molto creativi dolci della casa. Il servizio multilingue e l’eleganza della sala completano il piacere di una bella cena. Ricca cantina che spazia anche oltre confine con valide proposte al calice a circa 10 euro. Tutti i menu a 155 euro, dai quali si possono scegliere liberamente tre portate a 120 euro.