Galeotto fu il merlo bianco che per anni nidificò nell’orto di famiglia. Un uccello unico e raro. Simbolo di purezza. Una purezza che ha ispirato la filosofia aziendale della famiglia Benini. Una delle tante storie del vino che affonda le radici nei secoli ma che solo nel 2017 diventa un’altra storia, proprio con Alessandro. Lui portò l’idea della produzione agricola ecosostenibile e della viticultura biologica dando la vita a un vino sincero che rispetta territorio e tradizione. Tutti i suoi vini rispettano questi comandamenti: il Balinda, una garganega in purezza sapida e invitante; il Vespro Albino, una garganega che fermenta nelle bucce per tre mesi per regalare i sapori ancestrali dimenticati; il Tciuc Tciuc, un rosso IGT (Cabernet-Valpolicella) dove il nome s’ispira al canto del merlo e regala aromi intensi e decisi; e infine Le Macette, nome che vuol significare la “terra tra i filari”. Vino Soave DOC costituito da un blend di tre vini Soave diversi, uno dei quali affina per 5 mesi in barrique di legno. È un bianco intenso ed evoluto che si distingue dal Soave base per corpo e persistenza. Sempre Garganega al 100% allevata in pergola veronese e vigne di 60 anni di età. L’uva viene raccolta a mano e successivamente pressata in modo soffice. Presenta un colore delicato giallo paglierino; un profumo intenso, agrumato con sentori di fiori bianchi (camomilla); un gusto voluminoso e pieno, fresco e avvolgente. Si accompagna bene a piatti a base di pesce, risotto con gli asparagi, crostini di pane con formaggi freschi. Prosit (347 9208584 – www.alebenini.it – alessandrobenini91@gmail).