Provoca, stuzzica, per certi versi seduce. Il menu ‘Extremis’ è il viatico giusto per approcciare Stefano Mocellin e per entrare in ‘presa diretta’ con la sua reinterpretazione de il ‘Padovanino’. Dopo l’esperienza alla Diesel Farm di Renzo Rosso, Mocellin è tornato nella sua Padova con un sacco di idee in testa. E le sta traducendo in cucina. Con stile, rigore tecnico e una buona dose di audacia.
‘Extremis’ (menù che ogni giorno cambia) rivela la fantasia giocosa di questo cuoco, che definisce il suo stile ‘tradizionale contemporaneo’. Quasi un ossimoro. Seppur in realtà andrebbe definito in modo più complesso, per la ricchezza di sfumature (e anche di azzardi) che lo caratterizza. Mocellin, con a fianco Michela Peruzzo e la ‘complicità’ di un direttore di sala navigato come Giuseppe Brusamento, ha allestito un progetto bello e stimolante. Che rispecchia nello spirito le opere ammiccanti e provocatorie alle pareti.
L’impressione è di trovarsi a vivere dentro a un work in project, dove le emozioni cambiano continuamente, come in un caleidoscopio… La sua cucina talvolta esce dai canoni dell’ortodossia: G-Horse (tartare di cavallo, ostrica Gillardeau, mandorla e clorofilla di prezzemolo), Ostrica BBQ cotta alla brace con gel di frutti rossi, risotto alla brace. Oltre al “sembra quasi una carbonara”: calamari, zabaione salato, guanciale croccante, polvere di olive e zest). Il menu Extremes, piatti a mano libera e simpatico attestato con timbro di ceralacca alla fine, è un ‘cinema’ dagli effetti speciali, ma anche una dimostrazione di conoscenza profonda delle materie prime. Carta dei vini di ampi orizzonti. Alla carta circa 95 euro.
Stefano Mocellin al Padovanino – Via Santa Chiara 1, 35100 Padova
Tel. 375 6197434 | [email protected] | www.padovanino.com
Aperto: a cena; sabato anche a pranzo; negli altri giorni aperto a pranzo su prenotazione
Turno di chiusura: lunedì | Ferie: variabili | Carte di credito: tutte