L’ambientazione nobile tra gli affreschi ben conservati del medievale castello di Spilimbergo (Pn) è testimone di secoli di storia. Non poteva esserci cornice migliore per l’elegante proposta del ristorante arredato con cura. Marco Talamini è un cuoco di grande personalità, abile a destreggiarsi tra materie prime importanti ed equilibri ricercati. Tenendo in grande considerazione la tradizione e gli ingredienti locali, parte per viaggi gastronomici che percorrono le vie più disparate, alla ricerca di sapori unici da proporre al pubblico che si contende il tavolo nella nicchia, particolarmente romantico.
Nelle due sale dall’atmosfera suggestiva, il servizio è all’altezza dell’importanza del luogo e delle proposte gustose della cucina. Una serie notevole di piatti raccolti in una carta che si divide tra terra e acqua. Tre creazioni che spiccano? Il frico morbido (tortino di patate, patate e cipolla) con la Regina di San Daniele ossia la trota, l’orzotto mantecato con pitina e formaggio Asìno e un superbo petto d’anatra alle ciliegie con purè di patate al rosmarino.
I dessert sono invitanti. A ogni piatto ci si lascia accompagnare volentieri dai calici di vino suggeriti dal bravo sommelier Massimo Botter. La sua è una cantina che esprime passione raccontando con competenza le migliori aree vitate dello Stivale ma che si sofferma volentieri a descrivere i produttori regionali, affermati o emergenti. Senza contare le autentiche chicche che provengono da oltre confine. Due i menu degustazione proposti a 55 e 65 euro. Il conto alla carta si aggira intorno ai 60 euro.