È innegabile e superfluo evidenziare come il virus SARS-CoV-2 abbia avuto conseguenze disastrose dal punto di vista socio-economico. Il conto dei contagi e, purtroppo, dei decessi quotidianamente occupa una buona fetta dell’informazione. La sensazione è che il ritorno alla “vita com’era prima” sarà graduale e soprattutto distante nel tempo.
Questo atteggiamento di attesa di un graduale ritorno alla normalità non può e non deve governare l’organizzazione aziendale. Esistono moltissimi esempi di aziende che sono riuscite a cogliere le inedite opportunità che lo stato attuale offre.
Digitalizzazioni spinte, processi di adozione di nuove tecnologie semplificati e orientati all’obiettivo, digitalizzazione quasi immediata sono alcuni degli esempi di risvolti positivi che la situazione attuale ci ha dato.
Anche i processi di formazione interna hanno subito dei cambiamenti enormi, innescando una massiccia adozione di piattaforme di LMS (Learning Management System), di fatto ottimi strumenti che permettono di aumentare il valore del capitale umano formando e trattenendo in azienda talenti.
La pandemia ha solo accelerato alcuni trend che già si iniziavano a vedere nell’ambito del Learning Management.
I millennial come nuova forza lavoro
Demograficamente questa generazione rappresenta una grossa fetta della forza lavoro mondiale. È una generazione fortemente immersa nelle tecnologie digitali e soprattutto tende ad esserne dipendente. Ecco che quindi l’adozione di piattaforme di LMS può diventare un ottimo strumento per attirare nuovi talenti.
Necessità di personalizzare i percorsi formativi
Ogni azienda può creare i percorsi formativi dedicati ai vari reparti aziendali offrendo la possibilità di usufruire dei contenuti in modalità live o on-demand. La maggior parte delle piattaforme in commercio sono molto elastiche e adattabili alle esigenze della singola azienda.
Mappare il ritorno dell’investimento della formazione
Il punto cruciale è che non viene messa in dubbio la connessione tra apprendimento e performance, ma si sta finalmente capendo che l’apprendimento non è il risultato: è un comportamento che guida le prestazioni.
Grazie alle piattaforme tecnologiche le aziende possono avere accesso ai progressi di ciascun dipendente, ai dati riguardanti il comportamento di apprendimento e una più profonda consapevolezza di come l’apprendimento impatti sulle performance.
Ovviare all’emivita delle skills
Secondo un rapporto Deloitte, l’emivita di una competenza si riduce costantemente seguendo la sempre più rapida evoluzione tecnologica. Una competenza, oggi, ha un’emivita di 5 anni questo implica che in una carriera di 50 anni si rende necessario “reinventarsi” almeno 10 volte. Una pianificazione di learning management piò aiutare le aziende ad avere costantemente aggiornate le skill dei collaboratori.
Aperti all’esterno
Le piattaforme LMS possono, inoltre, diventare un ottimo strumento verso l’esterno. Sarà possibile condividere la percorsi formativi con altri stakeholders fino, addirittura, a monetizzare alcuni contenuti nei confronti dei clienti.
Come scegliere la piattaforma?
L’errore da evitare è avere fretta: analizzare la situazione, individuare gli obiettivi ed infine identificare la soluzione migliore. Scegliere una piattaforma sbagliata può essere più costoso che non usarne affatto.
*Socio fondatore GC&P