Quella di Nativo è una storia buona, per l’uomo e per l’ambiente: era il 1987 quando, tra le prime in Italia, la torrefazione trevigiana Goppion ha iniziato a produrre caffè importato dal Sud del mondo sulla base dei principi del commercio equosolidale, per conto di una realtà divenuta in tempi recenti Altro Mercato. Dopo dieci anni di questa esperienza, nel 1997, è nato Nativo, il caffè certificato da IMC e Fair trade. la materia prima è certificata CCPB per il biologico e Fair trade per il commercio equo-solidale. La miscela è composta di caffè 100% Arabica Centroamericani. Il gusto è aromatico, il corpo leggero, dal basso contenuto di caffeina.
Una linea completa di tutte le referenze, per il bar e per il negozio: Nativo è disponibile in lattina, macinato e anche nella versione decaffeinato, dove l’estrazione avviene con il sistema naturale a mezzo di CO2. Dal 2020, inoltre, è disponibile anche in capsule compostabili. I colori scelti per la confezione sono quelli della pittura messicana dei primi decenni del Novecento, con i toni caldi dell’arancione e del rosso uniti al logo. Grazie al packaging ideato per Nativo l’agenzia pubblicitaria Bianchi & Kerrigan, con la direzione creativa di Fabio Fedrigo, è salita sul podio per il Grand Prix Design–Brand Identity–riconoscimento assegnato dall’Art Directors Club Italiano. Nativo è particolarmente indicato per una cucina biologica e dagli aromi leggeri e delicati, ma anche per caffetteria, pasticceria e bar.