Fratelli e coltelli. Attenzione alla congiunzione, però. Perché, se per un punto Martin perse la cappa, se a voi sfugge la “e” si ribalta il senso della definizione e si finisce per capire ravioli anziché tortellini. Questa è di Guareschi e va ringraziato. Iniziamo dalla parte più semplice, i fratelli. Gian Piero e Giorgio sono come Giano, l’antico dio rappresentato con due volti perché poteva vedere il passato e il futuro. Loro non arrivano a tanto, ma si sono organizzati in armonia in questo locale dalla doppia identità: è una cucina raffinata ma allo stesso tempo una bottega con prodotti di alto livello. Nell’avventura hanno fatto spazio anche alle mogli, Fortunata e Serena e alla cognata Lucia. E i coltelli? Ci arriviamo. I due fratelli rappresentano la terza generazione della famiglia che si occupa di macelleria. Così, nella divisione dei compiti, Gian Pietro segue i prodotti, in particolare l’allevamento delle vacche (lui preferisce la Limousine) e cura la regia del locale, mentre Giorgio è responsabile della cucina: ha avuto come maestri Giancarlo Perbellini e Nadia Santini. È un rigoroso, il cuoco, e i piatti esprimono questa sua dote. Anche se un vegetariano non muore di fame, perché trova comunque proposte per lui nel menu, i classici sono i piatti di carne: il Damburger con purea di patate; la battuta a coltello; la cotoletta; la D-costata sono portate che hanno reso famosi i due fratelli. Assieme ad altre, come i ravioli, le mezze maniche con il ragù scomposto, lo stracotto, il bollito. La bottega offre carni, salumi, dolci, pasta e vini di alto livello. La carta dei vini ha 900 etichette. Il servizio è impeccabile ma cordiale. Conto sui 70 euro.
Premio “Maître delle Venezie” – Venezie a Tavola 2024 / Astoria Wines
Via Generale Cadorna, 31 – Arzignano (VI)
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