Un locale in cui si sta proprio bene e tutto è semplice ed elegante armonia, dai piatti sorprendenti nella loro essenzialità all’ambiente con musica di sottofondo, qualche pregiato pezzo antico, il grigio tortora a improntare la palette. Fuori una grande corte con i tavoli apparecchiati, sopra sei belle camere.
Tre giovani intraprendenti e appassionati – Kiara Nemez, in cucina con Raffaele Staieri, e Marco Chiarotto affabile e colto chaperon in sala – hanno fatto il piccolo miracolo di ridare un’anima, e una decisa personalità, a questa che era una delle più antiche osterie della Bassa Friulana. La cucina sfugge a ogni catalogazione. Gioiosa e fantasiosa, è semplicemente “la cucina di Kiara”: dovete assaggiarla, e ne rimarrete conquistati, con la voglia di ritornare per lasciarvi stupire ogni volta. Parte dalla cucina della mamma e si arricchisce di gavetta in ristoranti famosi e no, di curiosità, studio e sperimentazione. Difficile scegliere fra carne e pesce.
Si può iniziare con i cjarsòns alle erbe di campo o le mezze maniche con mousse di baccalà e pomodorini affumicati, salsa pil pil e spugna al nero di seppia e continuare con la triglia arrostita su polentina al nero di seppia, burro acido, rucola e trucioli di foie gras o il rotolo di coniglio ripieno di fegatini e prugne con ristretto di salso di osso alla cannella, insalata di cappuccio saltato e purea di renetta. Fra i dolci, superlativi, il cremoso al blu di capra, cioccolato bianco limone. Curata la cantina. Menu degustazione 62 euro terra, 71 euro mare (+15/18 euro 3 calici abbinati). Alla carta circa 65 euro.