Già da qualche tempo i dati ci dicono che la prima industria del Nordest è il turismo nelle sue diverse declinazioni, col turismo culturale che svetta, e se aggreghiamo i comparti vicini possiamo ben dire che il sistema della cultura garantirà sviluppo economico duraturo. È possibile misurare questo sviluppo? E possiamo dire che il paesaggio, le bellezze artistiche e ambientali hanno un ritorno economico tale per cui un euro speso per la tutela e la valorizzazione di questi valori produce molta più ricchezza per l’intero territorio? Una recente indagine della Boston Consulting Group, seppur relativa al solo sistema museale statale, ha dato una risposta più che positiva a queste domande, dimostrando come gli investimenti attuali in tale ambito “fruttino” alla comunità nazionale 27 miliardi di euro, pari all’1,6% del prodotto interno lordo e che un eventuale incremento del 5% degli investimenti potrebbe portare a oltre 40 miliardi annui la “resa” del sistema culturale italiano- Gli economisti della cultura da tempo confermano queste cifre, sottolineando come, se accanto agli investimenti pubblici per il settore si avessero altrettanti investimenti da parte dei privati, il sistema culturale nazionale porterebbe a una crescita del prodotto interno lordo di almeno tre punti percentuali all’anno. Anche i dati empirici – e, in quanto tali, scientificamente non rilevanti – danno i medesimi segnali.
Paola Pilati nel suo libro “Le serenissime. Storia e futuro delle imprese del Nordest” (Luiss University Press) spiega anche che la cultura crea sicuramente reddito ma non può essere misurata solo in questo senso: la cultura è fattore di identità e coesione sociale e proprio per questo, nel lungo periodo, contribuisce a rendere un territorio più combattivo anche economicamente. Dunque è ormai un dato di fatto che il sistema della cultura, nell’economia dell’Italia e appunto in questa parte rilevante, risulta sempre più un asset strategico. Siamo consapevoli – come l’autrice di questo libro ben evidenzia – che il particolare modello imprenditoriale del Nordest, che sfugge a classificazioni, affonda le sue radici, più o meno consapevolmente, proprio nella storia assolutamente originale legata all’arte e alla bellezza.
Di questi temi l’autore del libro parlerà lunedì 6 novembre dalle 18:30 alle 19:30 presso la Libreria ItalyPost di Padova (Viale Codalunga, 4l) in occasione dei “Lunedì dell’Economia”. Conduce l’incontro Antonio Maconi, curatore Galileo Festival della Scienza e Innovazione, interviene Daniele Lago, amministratore delegato di Lago, brand italiano di design con sede in provincia di Padova.
L’ingresso è gratuito previa prenotazione al seguente link.