Ricordo, quasi divertito, circa 20 anni fa, il Direttore Marketing Strategico che ci presentò la strategia di business dell’Azienda, focalizzata sulla metafora dell’Azienda come una “barca a vela” che, avendo sempre navigato in mari relativamente calmi, si doveva attrezzare e preparare per navigare in mari molto mossi. Chi si sarebbe mai aspettato che avremmo dovuto farlo attraverso un uragano forza 5?
UN PASSATO RICCO DI RISULTATI
In oltre vent’anni di globalizzazione abbiamo vissuto un paio di crisi economiche e finanziarie globali (l’11 settembre ed il cash crunch del 2008) e chi aveva il compito di governare gli acquisti in Azienda ha affrontato non pochi problemi, tra cui la ricerca obbligata della competitività nei mercati offshore, speculazione finanziaria sulle materie prime ed energetiche, cambi monetari ballerini, shortage periodico di alcuni materiali o dei mezzi di trasporto delle merci, mancanza di liquidità, reshoring delle forniture. Per quanto fossero perigliosi quegli anni ed agitate le acque della supply chain, posso testimoniare che tali problemi hanno spinto gli acquisitori a considerare e valutare concretamente gli scenari di rischio dell’Azienda e ad adottare degli strumenti di controllo e delle misure di mitigazione spesso efficaci. I termini Resilienza e Sostenibilità del business sono diventati lessico comune nell’ultimo decennio. Molti acquisitori sono diventati piuttosto bravi nel bilanciare e rendere efficiente il flusso dei materiali e del denaro, veri testimoni e proseliti dei principi Lean, del miglioramento continuo e dell’azienda agile.
UN BEL GIORNO, INASPETTATAMENTE, IL MONDO CAMBIÒ
Poi, a causa di una pandemia e di un conflitto nel cuore dell’Europa il mondo cambiò. Ed eccoci qua a scoprire che tutta la flessibilità che ritenevamo di possedere e le contromisure ai rischi messe in atto si sono spesso rivelate inadeguate alla tempesta perfetta dei mercati degli ultimi tre anni.
Quale insegnamento possono trarre i Manager da quanto accaduto? Erano forse sbagliate o insostenibili le teorie della Lean ed Agile Organization, fondate su un equilibrio instabile, dipendente dalla prevedibilità dei processi di supply chain? In definitiva, che supporto può dare all’imprenditore un Temporary Manager che ha maturato la sua esperienza operativa in contesti così diversi dall’attuale?
ORA PIU’ CHE MAI
Come è ovvio che sia, gli imprenditori scelgono di avvalersi temporaneamente del supporto di Manager esterni, in ragione delle referenze di questi ultimi e dei risultati ottenuti in altre realtà. D’altro canto, la principale caratteristica che un Temporary Manager possiede è la capacità di comprendere e sintetizzare, in breve tempo, il contesto di business e relazionale della realtà in cui opera ed applicare rapidamente correttivi, miglioramenti, cambiamenti strategici. Da questa constatazione e profonda convinzione personale, credo che la cultura e l’approccio di un Temporary sia di grandissima utilità alle Aziende, che devono evolvere verso maggiore resilienza e sostenibilità.
LE 7 LINEE GUIDA PER GESTIRE I FORNITORI
Gestire oggi i fornitori richiede maggiore attenzione alle problematiche contingenti e locali, per anticipare o correggere eventuali criticità di un mercato che è e rimarrà in gran parte globalizzato. Focalizzazione alla costruzione di relazioni consolidate e trasparenti con i fornitori, perché, mai come ora, la collaborazione è indispensabile per affrontare la scarsità di alcune risorse e l’incremento dei costi, in una inedita economia di guerra. Rinnovata cura del flusso finanziario, perché il costo del denaro sta aumentando in modo significativo. Ulteriore diversificazione e localizzazione delle forniture allo scopo di ridurre il rischio e la complessità della supply chain; in particolare, per fronteggiare l’esplosione dei costi energetici, anche le aziende non propriamente energivore, dovranno ricercare fonti alternative, come le rinnovabili, magari consorziandosi con altre realtà. Accelerare gli investimenti nella automazione e connessione dei processi logistici, per governare le aumentate criticità e complessità. Accrescere le soft skill degli acquisitori, sempre più costruttori e facilitatori delle relazioni interne ed esterne. Continuare ad applicare i ben noti concetti Lean ed Agile all’attuale contesto, ma con una ottica orientata maggiormente alla sostenibilità dell’Azienda nel medio lungo termine.
GENERALISTI IN UN MONDO IN RAPIDO CAMBIAMENTO
Da almeno un decennio, i principi evolutivi Darwiniani si stanno diffondendo anche tra gli esperti e studiosi del business. Semplificando, potremmo considerare l’azienda come un organismo all’interno di un ecosistema composto da simili (concorrenti), altre specie (tessuto economico), un biotopo (contesto socio-geo-politico, risorse disponibili, infrastrutture, ecc.). Ricordando che Darwin affermava che l’evoluzione favorisce il più adatto e che, nei momenti di grande cambiamento ambientale, le specie più a rischio sono quelle specialiste potremmo trarre la conclusione che, nell’attuale periodo storico, dovremmo essere “generalisti” per avere maggiori opportunità di sopravvivenza in un ambiente in rapido e profondo cambiamento. Ove “generalisti”, declinato nell’ambito della fornitura, è descritto dalle linee guida elencate precedentemente.
*Nicola Lubian, Temporary Manager Professionista. Leader Partner di Manager a Tempo® | BUYER. Ingegnere elettronico. Ha maturato una pluriennale esperienza nella gestione delle attività di approvvigionamento e planning in aziende internazionali (Riello Spa, Sit SpA, Zoppas Industries SpA, Stulz SpA, Stiga SpA), che lo hanno dotato di una visione strategica delle forniture, congruente con il modello di business e focalizzata agli obiettivi commerciali. A tale professionalità si aggiungono importanti esperienze nello sviluppo prodotto e gestione delle operation nel settore delle energie rinnovabili. Possiede una eccellente competenza delle relazioni di fornitura nel mercato globale, della contrattualistica internazionale, dei sistemi gestionali per la supply chain (ERP, APS, WMS). Lo contraddistingue un approccio proattivo ed uno stile manageriale collaborativo, improntato alla condivisione ed al team working. Temporary Manager Professionista dal 2013, assume frequentemente incarichi che prevedono la gestione del cambiamento e la conduzione di progetti innovativi nell’area acquisti e supply chain. Ha conseguito la certificazione di “Responsabile degli Approvvigionamenti” da ADACI e Niederdorf Italia Srl e mantiene un continuo aggiornamento professionale tramite master universitari: MIP School of Business (Politecnico di Milano) e CUOA Business School.