Corrado Fasolato è una stella fissa nel cielo stellato della ristorazione (non solo) veneta. Lui non orbita, perché la sua intelligenza attrae per forza gravitazionale gastronomica l’attenzione dei clienti e perfino dei colleghi, perché combina ingredienti classici attraverso abbinamenti inattesi e raggiunge risultati sorprendenti. Quando arrivate al suo angolo di mondo sul Tretto (Spinechile vuol dire proprio “angolo”) l’asperità della strada sterrata è ricompensata da una cucina di grande linearità, semplicità ma anche profondità. La sua più recente evoluzione è il menu vegetariano, nato dall’azienda agricola da 4mila metri quadrati attorno al ristorante. È pensato in modo così raffinato perché una filosofia precisa: la scelta vegetale non dev’essere mortificante. In nome della sostenibilità del pianeta si possono presentare piatti brillanti e gustosi. Sono nove le pietanze nel menu. Ne citiamo alcune: la zuppa di fieno con erbe e fiori raccolti nel bosco, mezze lune di creme brulè allo zafferano, più brodo con menta e caffè; burger di legumi con un ketchup di melone; dessert “alpeggio”, con ricotta di malga e camomilla selvatica raccolte a duemila metri. Tra i piatti classici, andate sul sicuro con lo spritz di triglia, cocco e Aperol, l’uovo semisolido con liquirizia e gamberi, le fettuccine di seppia alla carbonara. Servizio molto curato dalla moglie Paola, cantina con 1400 etichette. Quattro menu degustazione da 95 a 140 euro. Alla carta 100. Da segnalare il negozio che Corrado e Paola hanno appena aperto a Santorso con la cucina dello Spinechile d’asporto.