Dietro i reciproci complimenti di facciata si sta consumando uno scontro a fuoco tra i due leader leghisti sulla composizione delle liste. Così entrambi giocano la carta ormai logora dell’autonomia. Che Salvini non vuole e a cui Zaia, come i suoi elettori, ormai non crede più. Nessuno dei due sembra avere la forza di far cadere l’altro. E per altri 5 anni si va verso una coabitazione forzata
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