Il settore rappresentato da Assocalzaturifici aveva chiuso il 2023 con un fatturato da 14,6 mld, confermando un trend già negativo. La presidente Ceolini: "La congiuntura negativa sta avendo forti ripercussioni sui ritmi produttivi delle aziende, che hanno amplificato il ricorso alla cassa integrazione"
La sua visione si concentra su sostenibilità, digitalizzazione, innovazione, Made in Italy e coinvolgimento delle aziende terziste. Assocalzaturifici si arricchisce con Giuseppe Baiardo per la formazione, Luisa Benigno per la cultura d'impresa, Giuseppe Camerlengo per gli affari internazionali e Valentino Fenni per Russia, Area Csi e Made in Italy
I dati del Centro Studi di Confindustria Moda mostrano che la spesa delle famiglie italiane è diminuita del 1,5%, la produzione nazionale ha registrato un calo dell'8,6% a 148 mln di paia, e le prospettive per il 2024 sono incerte con una prevista frenata almeno nel primo semestre. Nonostante la contrazione interna, l'export è in crescita per la Francia (+17,3%) e il Far East (+15,6%)
Nel primo trimestre dell'anno il settore registra una crescita congiunturale del 13,6% e aumento del saldo commerciale del 21%. Nonostante ciò, seppur in modo lieve, si registra una diminuzione delle quantità esportate (-2%) e della produzione (-1%). In termini di volume, rallentano Germania (-8,8%), Regno Unito (-10,1%), Nord America (-19,4%) e Svizzera (-24,8%)
A livello nazionale, invece, il fatturato di settore è cresciuto del 14,5% nel primo semestre '22. Mentre le esportazioni aumentano del 24% in valore e del 15% in quantità tra gennaio e maggio. Il segno meno in Russia e Ucraina, al contrario, vale un -46% su questi mercati dall'inizio della guerra. Il saldo commerciale settoriale è in attivo per 2,18 mld
Assocalzaturifici ha presentato i dati del comparto italiano nel primo semestre 2022. Rispetto all’anno precedente, aumentano anche i consumi interni, mentre l’export migliora del 2,4% sul periodo gennaio-maggio 2019. Positivo anche il saldo degli occupati (+1062 addetti sul 2021). Ma per la presidente Ceolini “preoccupano l’aumento dei costi e le conseguenze della guerra”
Secondo l’analisi di Confindustria Moda, l'industria calzaturiera italiana fa segnare nel primo trimestre del 2022 una crescita sia dell'export (+21,4% a valore, +11,7% in quantità) sia della spesa delle famiglie (+20,6%, +15,4% in quantità) rispetto allo stesso periodo del 2021. Presentato il fatturato del comparto nell'intero 2021: 12,7 mld di euro (+18,7% sul 2021, -11% sul 2019)
Si divideranno lo stesso tetto il Micam, il Mipel, The One Milano e la Homi Fashion&Jewels Exhibition, attese fra l'11 e il 15 marzo prossimi sotto i padiglioni di Rho. Il motivo, sia lato accessori e calzature che lato pelle, sta in un recupero sul 2020 corposo ma non ancora capace di riportare i numeri al livello del 2019. Mentre ad agitare la Fiera di Milano, oggi, è il calo dei buyer che la guerra si porterà dietro
Il documento firmato da Assocazaturifici e i principali sindacati di categoria interessa 80 mila addetti in 5,8 mila imprese. Tra le novità, viene incrementato al 32% il numero dei lavoratori che possono essere occupati con contratti a tempo determinato rispetto al totale dei dipendenti a tempo indeterminato. Sul fronte welfare, confermati Previmoda e Sanimoda
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