Presentata oggi a Milano, nel corso dell'evento New Journey dedicato alla società, Mundys, il nuovo nome della holding Atlantia controllata dalla famiglia Benetton. Mundys punta a diventare il primo gruppo mondiale del settore infrastrutturale: l'obiettivo è la crescita e la modernizzazione del gruppo, investendo in infrastrutture sostenibili e in innovazione tecnologica
Inizia la nuova fase di Atlantia fuori da Piazza Affari. Il cda, infatti, ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione composto da 11 componenti. Oltre ad Alessandro Benetton e Giampiero Massolo, entrano Enrico Laghi (ad di Edizione) ed Ermanno Boffa, marito di Sabrina Benetton, erede di Gilberto. Gli altri nomi in quota Ponzano Veneto sono Christian Coco, Andrea Pezzangora. I nomi in quota Blackstone sono Scott Schultz, Andrea Valeri e Jonathan Kelly; per Fondazione Crt c’è Maurizio Irrer
Nasce a Fiumicino un acceleratore di impresa dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative nel comparto aeroportuale, con giovani startupper da ogni parte del mondo. Il presidente di Edizione Benetton: "Rappresenta l'approccio nuovo e aperto con cui il nostro Gruppo intende contribuire a dare un senso di direzione alle sue partecipate, investendo fortemente in innovazione e sostenibilità"
Il Consiglio di amministrazione ha approvato il corrispettivo di 23 euro per azione offerto da Schema Alfa che lancerà Opa sulla totalità delle azioni di Atlantia. A questo prezzo si aggiunge il dividendo di 0,74 per una valutazione complessiva di circa 19 mld di euro. Il periodo di offerta partirà lunedì prossimo e durerà fino all’11 novembre. Obiettivo dell'Opa è il delisting di Atlantia da Piazza Affari
Dopo le polemiche legate al nome della società veicolo che lancerà l'Opa su Atlantia, pari al numero delle vittime del Ponte Morandi, da Benetton arriva l'annuncio di un nuovo nome per la newco. Sarà Schema Alfa, la prima delle società di scopo della holding che d'ora in avanti saranno denominate con 'Schema' e una lettera dell'alfabeto greco. Alessandro Benetton: "Abbiamo dato l'ordine alle strutture aziendali"
Inoltre, sono state presentate a Banca d'Italia, le istanze per l'ottenimento delle autorizzazioni richieste in relazione all'acquisto di una partecipazione qualificata indiretta in Telepass. È anche stata depositata alla Banca di Spagna la comunicazione propedeutica all'avvio del processo di autorizzazione all'acquisto di una partecipazione qualificata indiretta in Bip&Drive
Sul piatto c’è un prezzo di 23 euro (più un dividendo di 74 centesimi) per azione. L’obiettivo è mettere in cassaforte il controllo del gruppo aeroportuale e autostradale, per poi togliere il titolo dalla Borsa. In ogni caso Schema43 si riserva la facoltà di conseguire il delisting "mediante la fusione" dell'emittente nell'offerente
Secondo indiscrezioni lanciate da Bloomberg, l'azienda di Ponzano Veneto (Tr) e Blackstone sarebbero molto vicini ad un offerta per Atlantia, in programma già da mercoledì. Nel frattempo nel corso della giornata il titolo raggiunge i suoi massimi a Piazza Affari da febbraio 2020, salvo poi chiudere al -1,08%
La cordata dell’imprenditore spagnolo vorrebbe fare uno spezzatino della compagnia. Alza le barricate Edizione, società che controlla il 33,1% della holding e che tramite una nota odierna ritiene la proposta priva di “elementi di interesse alla luce del proprio orientamento strategico", che vuole invece "preservare l'integrità del gruppo e a dare ulteriore impulso alle sue attività". Tra i punti critici anche la ferma volontà dei Benetton di non dismettere le attività di Abertis e potenzialmente di altre attività autostradali
La cessione del controllo, diretto o indiretto, di Atlantia, Benetton e Autogrill, dovrà essere preventivamente approvata dall'assemblea della holding finanziaria con una maggioranza di oltre il 60%. È quanto previsto dal nuovo statuto della società di Ponzano Veneto. La società vuole assicurare compattezza nella gestione delle partecipazioni strategiche
Il figlio di Luciano si prende la guida della cassaforte di famiglia da 12 miliardi di asset, mentre il ruolo di ad va ad Enrico Laghi. Sullo sfondo di nuove regole di governance che premiano i familiari dei quattro capostipiti e mettono al riparo gli investimenti da ingerenze esterne. Nove i consiglieri: quattro interni e cinque esterni, per serrare le fila in vista delle partite Atlantia, Benetton Group e, soprattutto, Generali
Il rafforzamento della quota è avvenuto a seguito di una serie di acquisti che hanno portato la famiglia veneta ad aumentare la loro quota di partecipazione dello 0,75%. Una prova di fiducia verso la nuova società in un futuro senza Autostrade. La mossa arriva in una fase di profonda trasformazione per la holding che per il 2022 chiuderà la cessione di Aspi
Il cda della finanziaria controllata dalla famiglia Benetton ha ritenuto i termini dell’accordo sottoscritto a luglio 2018 “non coerente con le linee di indirizzo strategico di medio lungo termine”. Rimangono i diritti – esercitabili fino al 2025 – di prima offerta e prelazione su una quota del 5,7% e di prelazione sui diritti d’opzione relativi ad eventuali diritti di capitale
La holding ha presentato i prossimi step dopo la cessione di Aspi alla cordata guidata da Cdp. Pronti subito dividendi per 600 mln, con crescita stimata tra il 3 e il 5% e un programma di buyback tra gli 1 e i 2 mld di euro. Per quanto riguarda la politica di investimento, previsto il lancio di un nuovo fondo di venture capital. Il titolo corre in Borsa, chiudendo a +3,56%
Il board del fondo controllato dalla famiglia Benetton ha detto ufficialmente sì all’offerta da 9,3 mld promossa da Cdp, Blackstone e Macquarie. La sottoscrizione avverrà entro domani, 11 giugno, e il closing (in caso di avveramento delle condizioni previste) non potrà avvenire prima del 30 novembre 2021. Aspi torna dunque allo Stato a 21 dalla cessione ai Benetton
L’assemblea consultiva mette dunque, forse, la parola fine alla telenovela Autostrade per l’Italia. Nelle ultime settimane la strada sembrava già spianata, con tutti gli addetti ai lavori concordi: accettare per mancanza di alternative migliori. L’86,86% del 70% del capitale presente ha quindi detto sì alla cessione dell’88% di Aspi alla cordata Cdp-fondi
Coro unanime dei consulenti, che, nonostante le rimostranze del fondo Tci – che aveva bocciato del tutto l’offerta di Cdp per Aspi – consigliano agli azionisti di Atlantia di accettare. Secondo il proxy, un ‘no deal’ lascerebbe Atlantia in balia alle incertezze e, non vedendo “alcuna alternativa veramente praticabile” valuta l’offerta del Consorzio “un esito superiore alle alternative”
Giorni decisivi per Aspi. Il board di Atlantia convoca i Soci per esaminare l’offerta, entro il 23 nuovo Cda. Intanto l’Acs invia una lettera, sottolineando le sinergie: “Potrebbe crearsi il più grande operatore mondiale”. E da Atlantia apprezzano. Poi l’attacco: “Il Governo italiano deve smetterla di intervenire”. Eletto anche il Collegio Sindacale di Aspi, presidenza a Genta
Il gruppo potrebbe vedere revocate le concessioni autostradali. Dal taglio del rating da parte di diverse agenzie alla estrema volatilità dei titoli in borsa, l’odissea della holding dei Benetton continua. Panichi (S&P): “Aspettare sviluppi su revoca e liquidità”
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