Nel 2022 in Italia si contavano 78 vini Docg, 341 Doc e più di un centinaio di Igt. Un numero abnorme che si deve anche al fatto che "quelli denominati in media spuntano un prezzo doppio rispetto a quelli generici". Grandi, professore all'Università di Parma e autore del libro Denominazione di origine inventata: “Sono state usate inventando radicamenti al territorio per difendere produzioni che non avevano alcun motivo per essere difese, se non l’interesse dei produttori, l’orgoglio locale, la bandierina politica”
Nel periodo gennaio-novembre 2021, la più grande denominazione a livello nazionale per questo vino che, con i suoi circa 27 mila ettari di vigneto, riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio DOC di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, registra un +6% di imbottigliato. Buoni i risultati dell’export in Regno Unito, nonostante la Brexit, e Stati Uniti
Le richieste croate appaiono proprio durante l'informativa in Senato del ministro Patuanelli sul caso della tutela delle bollicine veneto-friulane. Giavi, direttore del Consorzio: "Emersi dettagli tecnici di interesse, abbiamo già mobilitato gli studi legali a Bruxelles e Zagabria". Da Zaia ai produttori, agli enti vinicoli, fronte compatto anti-imitazione: ci sono 60 giorni di tempo
Incontro a Firenze, al G20 agricoltura, tra il commissario Ue competente, il polacco Wojciechowski, e il ministro Patuanelli affiancato dalle Regioni Veneto e Fvg. La sintesi: “I croati hanno i titoli per chiedere il riconoscimento del loro vino, voi avete motivi per protestare: valuteremo con attenzione”. L’assessore Zannier: “Percezioni positive. Ma se Bruxelles non si ferma, chiederemo di riaprire il dossier Tocai”
Da Bruxelles si annuncia la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della domanda di riconoscimento richiesta da Zagabria, smentendo le previsioni e le rassicurazioni dei mesi scorsi giunte anche dal ministro Patuanelli. Ora ci sono due mesi preparare il ricorso: annunciata una battaglia trasversale, dalla Lea al Pd, alla Coldiretti. "Se passa, danni gravissimi al Made in Italy"
Secondo l'associazione di categoria, il via libera a simili pratiche costituirebbe un pregiudizio grave per l'export italiano, non solo enologico, e un precedente che potrebbe estendersi ad altri prodotti. Più cauto il Consorzio del Prosecco Doc: "Novità assoluta, vediamo. Perplessi se davvero si intervenisse dall'alto sui disciplinari"
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