Secondo i dati resi noti da Fruitimprese, il saldo in volume ha subito un passaggio da -291.127 ton a -338.351 ton. Per le esportazioni si osserva una crescita dell'1,3% in volume e del 7,1% in valore, mentre le importazioni sono aumentate del 3,5% in volume e dell'8,6% in valore. La situazione più critica riguarda la frutta secca, con perdite a causa delle condizioni climatiche
Le esportazioni veronesi superano i tassi di crescita veneta (+3,2%) e italiana (+4,2%) e si attestano a 7,8 mld nel primo semestre 2023. I principali settori sono: macchinari, alimentari, tessile/abbigliamento e ortofrutta. I primi Paesi di destinazione delle merci sono: Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti. In aumento del 4,3% anche le importazioni (9,9 mld)
L'economia tedesca, partner chiave, è in difficoltà, mentre incertezze geopolitiche europee influenzano le esportazioni. Per rimanere competitive sui mercati globali, le imprese altoatesine devono adattarsi a nuove realtà fuori dall'Europa, dato che meno di 2mila di queste operano all'estero. L'industria rappresenta circa l'85% di tutte le esportazioni
L'export delle imprese padovane verso la Germania ammonta a quasi 1,8 mld di euro ma il rallentamento dell'economia tedesca può portare a pesanti conseguenze. Il presidente Dall'Aglio: "Di fronte alla politica di austerity tedesca e l'innalzamento dei tassi è importante pensare di rafforzare il mercato interno, attraverso il sostegno alle imprese e a misure per stimolare la domanda"
Secondo l'analisi del Centro Studi di FederLegnoArredo, nel periodo considerato la filiera ha esportato in valore per circa 5 mld, mantenendo più stabilità rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al primo posto resta la Lombardia, con un export di 1,2 mld (+3,9%), Veneto secondo con 991 mln (+1,3%). Treviso è prima provincia con Pordenone nella filiera, e prima anche sul solo mobile. Il presidente Feltrin: "Segnali poco confortanti che trovano riscontro anche nei dati sulla produzione industriale di maggio. Ma si tratta di un calo fisiologico"
È quanto emerge dall'analisi di Coldiretti e Filiera Italia presentata oggi al Summer Fancy Food 2023 di New York. L'aumento maggiore riguarda la Francia (+19%), mentre il principale mercato resta la Germania, con 2,6 mld di valore. Fuori dalla Ue, crescono Russia (+13%) e Usa (+3%), cala invece la Cina (-2%). Preoccupa però l'aumento delle imitazioni: 40 mld solo negli Usa
È quanto si legge nel 'Rapporto Export 2023' di Sace, presentato in Piazza Affari dall'ad Alessandra Ricci. Nel dettaglio, i flussi verso l'estero aumenteranno del 4,6% nel 2024 e del 3,8% in media nei due anni successivi. La crescita maggiore riguarderà i beni ambientali (nel '23 a +9,3%). Decisiva per le imprese sarà la capacità di investire nella transizione energetica e nel digitale
Le esportazioni della provincia nel primo trimestre sono cresciute del 4,8%, ma la media regionale segna una crescita del 9%. A influire è la contrazione nel settore degli elettrodomestici e del legno-arredo. L'aumento dell'export si registra solo nel valore delle vendite, la quantità di prodotti esportati è infatti diminuita. Pesa il rallentamento della domanda negli USA
Secondo il Monitor dei distretti agroalimentari di Intesa Sanpaolo, nel '22 le esportazioni nazionali hanno superato i 25 mld (+12,8%), pari al 44% del totale dell'export agroalimentare. Traina il vino con 6,6 mld (+9,4%) seguito da pasta e dolci con 4,4 mld (+19,3%). Cresce la filiera delle carni e dei salumi (+7,3%), ma calano i distretti delle Carni di Verona e del Prosciutto di San Daniele
Il risultato si avvicina ai 3,7 mld esportati nel '19, anche se segna un -3,1%. In Gran Bretagna, quinto Paese di destinazione per le merci prodotte in Veneto, soffrono ancora gli articoli di abbigliamento (-47,2% sul '19) e gli articoli in pelle (-29,4%). Per il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, “imprese e prodotti sono stati più forti della Brexit"
Ad affermarlo è la Camera di Commercio di Treviso-Belluno sulla base di rielaborazioni dei dati Istat. Nel bellunese le vendite all'estero segnano un incremento del 17,3% e sfiorano i 5 mld. Scorporando l'occhialeria dall'analisi, però, le esportazioni si riducono a un +5,8%. Il dato nazionale parla di un aumento del 20%, mentre quello regionale si fermava a un +16%
Lo si apprende dal Monitor di Intesa San Paolo. Il dato è in linea con le esportazioni dell'intero comparto (+16,7% sul '21) di cui i distretti in esame rappresentano il 44% in termini di export. Trainante l'industria alimentare e delle bevande (+19, a fronte di una crescita dei prezzi sui mercati esteri del 10,5%). Bene anche per il vino, con export a 4,9 mld (+11,7% tendenziale)
Le vendite e l'export risultano stabili. Il direttore generale Chicetti: "Il quadro è positivo: torniamo ai livelli pre-pandemici. Bene anche perché le epizoozie suine in Italia avevano bloccato l'export verso alcuni mercati extra europei come Cina e Giappone. Sul 2023 gravano incertezze legate ai costi delle materie prime. Cruciali i primi mesi poi è previsto un secondo semestre stabile"
Nello stesso periodo la crescita dell'Italia è del 15,9%. Per il Triveneto, i mercati trainanti sono Europa e Nord America. Risaltano le performance dei settori moda, occhialeria, oreficeria, macchinari, termomeccanica, meccatronica. Sono stati inoltre diffusi i dati di Cciaa Venezia-Rovigo: per i primi 9 mesi del '22 mostrano un aumento delle vendite all'estero a 6,5 mld (+29,1% sul '21), ma un aumento ancora maggiore dell'import a 12,6 mld (+96,5%)
Secondo Veronafiere, molto positiva la tappa in Austria, di cui l'Italia è il principale fornitore: circa il 60% del volume su un totale di 224 mln del 2021 proviene dal Belpaese. Per il mercato americano, fondamentale la tappa a Princeton, a cui forniamo il 32% dei volumi, secondi dopo la Francia (36%). In Europa, invece, siamo i maggiori fornitori per i danesi, con una quota del 22%
La crescita delle esportazioni dei distretti industriali riflette in parte il rialzo dei prezzi alla produzione dei prodotti manifatturieri. Lo riporta il Monitor dei distretti curato da Intesa San Paolo, che per il terzo trimestre ha rilevato un incremento tendenziale del +14%. Tra le filiere, crescono di più la Termomeccanica di Padova, l'Oreficeria di Vicenza e l'Occhialeria di Belluno. Per le macro-aree, in evidenza la Lombardia (+20% sul 2019) e il Friuli-Venezia Giulia (+20,2%). Mentre nel 2023 per le vendite estere “è atteso un rallentamento, complice un quadro di domanda mondiale meno favorevole”
Secondo 'Wine Monitor' di Nomisma, le esportazioni di vino italiano sono in crescita del 12% nel '22. Il divario con la Francia (12,5 mld) resta invariato grazie al prezzo medio per la bottiglia: quello italiano è inferiore del 40% rispetto al competitor francese. Male per il mercato interno: la grande distribuzione segna un -6,4% sul '21. Pesano inflazione e rallentamento economico
Torna in presenza dal 20 al 24 gennaio, in un anno che si prospetta in crescita dell'8% per il Made in Italy e in continuità con la ripresa del mercato del lusso che nel 2022 ha registrato un +30%. Si segnalano cifre record per l'export di Vicenza che supera del 50,6% il 2019 e del 38,4% il 2021. I Paesi target di riferimento sono Usa, Sudafrica ed Emirati Arabi Uniti
Nonostante siano tutt’altro che trascurabili gli interscambi commerciali con l’area balcanica (3,7 mld per la Lombardia nel primo semestre 2022 e 1,7 mld per l’Emilia-Romagna), la tensione Serbia-Kosovo non sembra preoccupare i settori più attivi. Confindustria Brescia spiega che "le nostre aziende commerciano con i due Paesi ma ancora poco, si sono rivolte di più ad altri mercati". Mentre il comparto ceramico di Modena e Reggio Emilia raggiunge vendite per 21 mln di mq nei Balcani (su 458 mln totali) e si rivela altrettanto poco preoccupato dai possibili sviluppi
Secondo l'elaborazione del Centro Studi di Assindustria Venetocentro su dati Istat, tutte le province venete crescono in doppia cifra. Con il duo Padova-Treviso che copre il 36% dell’export veneto (60,7 mld) e punta a chiudere il 2022 alla “quota record di 30 mld”. Più contenuta la crescita di Verona, trainata secondo l’analisi della Camera di Commercio dall’agroalimentare (2,9 mld di euro), che vale un quarto dell’export veronese
Secondo la ricerca di Intesa Sanpaolo, le esportazioni dei distretti agro-alimentari continuano a crescere (+18,9% sul ’21). I mercati della pasta e dei dolci hanno contribuito maggiormente allo sviluppo: spiccano l'alimentare di Parma (+27% sul ‘21) e i dolci e pasta veronesi (+16,3% sul ‘21). Il responsabile Cattozzi: "Si conferma il successo dei prodotti agroalimentari italiani”
Secondo il Report di Veneto Agricoltura, 200 mila sono gli ettari dei vigneti presenti sulla superficie della regione, in crescita dal 2012 del 30%, destinati perlopiù a uva Glera (Prosecco) e Pinot Grigio. L'export continua a crescere (+7,2% dal 2020) e sale anche il prezzo (+3,7%): si registrano 2,5 mld di fatturato regionale. Le principali destinazioni si confermano USA, Germania, Regno Unito
A fronte di una crescita nazionale pari al 21,2%, nei nove mesi la maggior parte delle regioni italiane registra incrementi nelle esportazioni, ma la dinamica risulta condizionata dal rialzo dei prezzi diffuso in quasi tutti i settori. In termini di valori domina la Lombardia (120 mld, +20,5%), trainata dal settore dei metalli di base e prodotti in metallo. Seguono Emilia-Romagna (62,8 mld e +16,9%) e Veneto (60,7 mld e +17,5%). Per il Fvg l’export vale 16,2 mld (+22,4%), e 8,9 mld per il Trentino-Alto Adige (+17,5%)
Il gruppo cooperativo di Lugo (RN), che oggi associa oltre 5mila viticoltori, chiude l’annata con una crescita che si deve all'acquisizione del 60% di Orion Wines e "ai mercati esteri". La quota export ha toccato i 72,9 mln (+40%) e incide per il 43% sui ricavi del consolidato. Vino Bio +7% sull'anno precedente. Il Presidente Nannetti: "Mai fermati in questi anni. Ci siamo reinventati un modello organizzativo"
La sinergia tra prodotti a Denominazione di Origine Protetta del cibo e del vino è una strada vincente per il Made in Italy. Con una nuova fase di valorizzazione del prodotto, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago entra nel vivo del progetto "European Lifestyle: Taste Wonderfood", promosso in Germania e Repubblica Ceca insieme ad alcune delle più importanti eccellenze venete
Dal Monitor curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo emerge come nei sei mesi il Veneto abbia registrato un valore di esportazioni pari a 16,5 mld (+17,1%). Il Fvg registra un export di 1,6 mld (+24,8%). Chiude il Trentino Alto Adige con una crescita del 7% a quota 2,6 mld. Nel solo secondo trimestre, invece, il Triveneto registra una crescita del 15,1% sul 2021, il dato più elevato dal 2008
Le due province hanno contribuito in tal modo, alla formazione del 10,2% dell’export regionale. Si conferma quindi il trend di crescita nei valori, che aumentano del 27,8% rispetto al medesimo periodo del 2021 e del 13,3% in confronto al 2020. Tali aumenti sono superiori per quanto riguarda il 2021 in confronto alla media regionale e nazionale
Se a livello nazionale nel primo semestre 2021, il commercio con i paesi balcanici valeva 10,8 mld, a distanza di un anno è stato registrato un aumento di oltre il 50%. Promos Italia: export +44%, import +58%. Vincenzo Boccia(Luiss): "La Comunità Adriatica rappresenta una grande opportunità. L'Italia si conferma cerniera geostrategica tra l'Europa e i Paesi di prossimità"
Prometeia ha presentato i dati dell'export della Provincia autonoma di Trento. L’evento del Comitato per l’internazionalizzazione ha visto l’intervento dell’assessore Spinelli che ha detto quanto l’incontro sia stato importante “per agire sui mercati internazionali come ‘sistema Trentino’”. Emerge dalla Regione la propensione verso l’internazionalizzazione
Il settore registra una forte crescita nel primo semestre del 2022, nonostante il contesto di forte volatilità e incertezza con una domanda mondiale di gioielli in oro leggermente in calo, con un -2,2% rispetto al primo semestre 2021. Il primo mercato di destinazione è quello americano con 550 mln di euro, in crescita del 26% rispetto al periodo gennaio-giugno 2021
Lo scenario è emerso alla presentazione del Report regionale di Banca d’Italia presso la sede di Confcommercio Milano. Oltre al Pil, cresce l’export regionale nel secondo trimestre (+10,2%). Sangalli (presidente di Confcommercio): “La mancanza di soluzioni sul fronte energetico e il conflitto in Ucraina stanno peggiorando il clima di fiducia delle imprese, soprattutto nel settore terziario. Urgono interventi”
L’analisi della Camera di Commercio di Verona ha confermato l’incremento registrato nel primo trimestre del 2022 (+12,1%). Tra i comparti, crescono in doppia cifra bevande, calzature e marmo. Il principale mercato estero è la Germania, con 1,3 mld di euro di esportazioni. Il vice presidente Paolo Tosi: “Sistema Verona in salute e capace di affrontare le sfide internazionali”
La crisi è evidenziata da Coldiretti sui dati Crea in occasione del Flormart, la fiera che da oggi a Padova mette in luce un settore di eccellenza del Made in Italy che vale 2,5 mld di euro e garantisce 200mila posti di lavoro. Fra gennaio e giugno di quest'anno, l'import di piante e fiori hanno sfiorato i 452 mln di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021
I dati illustrati dall'Istat riportano esportazioni in crescita anche in Fvg (10,6 mln e +30,8% sul 2021) e Trentino Alto Adige con un export da 5,9 mln (+16,8%). In Lombardia l'export raggiunge il valore di 80,7 mln (+22,1%), mentre l'Emilia-Romagna cresce del 19,7% e raggiunge i 42,3 mln. Fra le province, performance positive per Milano, Brescia, Vicenza, Modena, Parma e Bergamo. Cala invece Piacenza
Primo giorno per la fiera internazionale dell’oreficeria e della gioielleria di Italian Exhibition Group – The Jewellery Boutique Show, che ospita oltre mille brand e 400 buyer provenienti da 70 Paesi. Fra gli ospiti anche l'assessore Marcato e il sindaco di Vicenza Rucco. Rucco: "Lavoreremo per far crescere questa fiera. Se adesso Vicenza è centrale nel settore della gioielleria, è anche grazie a chi ci ha creduto"
In Veneto crescono tutti i 27 distretti monitorati (+17,4% anche sul '19), fatta eccezione per le Carni di Verona che segnano un calo sia rispetto al 2021 che al pre-covid. In Trentino-Alto Adige l'export dei distretti industriali registra 1,3 mld (+7,0% sul '21 e +12,1% sul '19). I distretti del Friuli-Venezia Giulia registrano un export da 748 mln (+24,5% sul '21 e +35,4% sul '19). Qui cala il Prosciutto di San Daniele (-0,6% sul '21)
Secondo l’analisi di Confindustria Moda, l'industria calzaturiera italiana fa segnare nel primo trimestre del 2022 una crescita sia dell'export (+21,4% a valore, +11,7% in quantità) sia della spesa delle famiglie (+20,6%, +15,4% in quantità) rispetto allo stesso periodo del 2021. Presentato il fatturato del comparto nell'intero 2021: 12,7 mld di euro (+18,7% sul 2021, -11% sul 2019)
A lanciare l'allarme è Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto. Che illustra come il gap con la regione emiliana in un anno sia triplicato, passando da 594 mln agli attuali 1,4 mld. Tuttavia, il risultato veneto registra un +20% su base tendenziale, a dimostrazione di "come le aziende venete abbiano un posizionamento straordinario sui mercati internazionali"
L'incremento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno della provincia varesina è il maggiore tra tutte le province della Lombardia. Anche le importazioni sono in aumento (+28,8%), passando da 1,9 a oltre 2,4 mld. Fra i settori produttivi, la crescita principale si è registra dai mezzi di trasporto (aerei ed elicotteri). La Germania si conferma il principale mercato di sbocco (13,1% sul totale delle esportazioni)
Circa 1 mln sono destinati al finanziamento di progetti multiregionali mentre 11 mln andranno ai progetti regionali. Eventuali economie rilevate in una delle due linee di intervento andrà a sostegno dell'altra. L'assessore all'agricoltura Caner: "Con i suoi 11,7 mln di ettolitri di vino, il Veneto rimane la prima regione in Italia con il 36% delle esportazioni nazionali"
Oltre al Veneto, su base annua crescono anche Lombardia (+23,6%), Emilia-Romagna (+24%), Fvg (+51,3%), Trento e Bolzano (+23% e +2,7%). L'aumento è osservabile anche sul confronto con il trimestre precedente. Il tutto, a fronte di un aumento tendenziale del +22,9% a livello nazionale
L’annuncio sui dati Unacea e Cer (Centro Europa Ricerche) è avvenuto in vista della 31ª edizione del Salone internazionale delle macchine per costruzioni, uno degli appuntamenti professionali di riferimento su scala europea, in programma dal 3 al 7 maggio 2023. La crescita è avvenuta nei primi due mesi del 2022: +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2021
Dopo un 2021 chiuso con un fatturato di 101 mln, in crescita del 23%, l'azienda prosegue nel suo trend di sviluppo. Nonostante le difficoltà nel reperimento delle oltre 600 materie prime che utilizza, si posiziona prima per l'export di vernici e programma investimenti nelle sedi di Marcon (Ve) e Forlì per aumentare la produzione
L'analisi finalizzata ad aumentare la competitività della logistica italiana, analizza le aziende manifatturiere che esportano o importano, via container. Emerge che il porto di Genova rimane quello maggiormente scelto dalle imprese come punto di esportazioni. È indicato dal 68% delle aziende del campione della ricerca. Anche Venezia e La Spezia sono tra i più utilizzati, per il 23% e il 18%
Le esportazioni italiane crescono ancora, sia su base congiunturale (con il Nord che, però, ha rallentato nel quarto trimestre del 2021) che nel confronto tra 2020 e 2021 (+18,2%). La Lombardia, da sola, ha pesato sui 12 mesi per 5 punti percentuali del totale nazionale (+19,1% di export lombardo), con l'Emilia-Romagna (+16,9%) e il Veneto (+16,7%) che seguono a poca distanza
Si è realizzato il completo recupero, e superamento, dei livelli pre pandemia. A mostrare la maggior ripresa sono i distretti industriali del Friuli Venezia Giulia (+15,5%), seguiti da quelli trentini (5,7%) e veneti (+3,4%). Spiccano quelli dei prodotti agricoli e alimentari, della plastica, della carta e delle biciclette e dei prodotti per la casa. È il Nord America il principale mercato di sbocco
Da un’indagine di Assindustria Venetocento emerge che il sistema manifatturiero veneto, nei primi nove mesi del 2021, ha registrato vendite oltre confine per 18,7 mld, superando quelle del pre-Covid. Stati Uniti (+17,6% sul 2019), Germania (+10,7%) e Francia (+11,4%) trainano la crescita. Tra i prodotti più esportati: metalli, apparecchi elettrici e articoli farmaceutici
Il Monitor dei distretti realizzato da Intesa segnala come, nel terzo semestre, i distretti segnino un +17,2% sul 2020. Mentre il confronto con i nove mesi del 2019 evidenza un miglioramento del 4,3% (pari a 960 mln di euro). A trainare per valori esportati è la metalmeccanica (con i Metalli di Brescia). Soffre invece il distretto dei vini e distillati del bresciano a causa delle chiusure del canale Ho.Re.Ca.
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