Dopo le affermazioni di ieri ("È giusto che presidenza del Veneto vada a FdI") del leader di Fdi in Veneto Luca De Carlo, è arrivata oggi la pronta replica della Lega. "Chi immagina di fare trattative romane sulla testa dei veneti non capisce e non sa che significhi federalismo e autonomia", tuona Marcato. "Per il Veneto decidono i veneti, non decide Roma", aggiunge il segretario Stefani
Il governatore del Veneto glissa sull'ipotesi di Repubblica secondo cui per Fratelli d'Italia il prossimo candidato alla presidenza della Regione sarà Luca De Carlo. "Non ho intenzione di passare due anni a commentare questi fatti. Ognuno si concentri sulle proprie attività". Secondo il quotidiano, Luca de Carlo sarebbe il nome caldeggiato dalla stessa premier Meloni per il dopo-Zaia nel 2025
Si deve ancora votare per le politiche e già si pensa alle regionali. E il partito di Giorgia Meloni sembra avere già una strategia chiara. Per il dopo-Zaia la candidata sembra poter essere l'attuale assessore al lavoro Elena Donazzan. Intanto in Lombardia La Russa non esclude una candidatura di Moratti, che ringrazia per la stima. Sull'ex sindaca di Milano potrebbe addirittura crearsi un'ampia convergenza che va da Fdi a Calenda. Mentre il Fvg potrebbe essere l’unica regione da lasciare nelle mani della Lega
In prima pagina de Il Foglio, questa mattina, il direttore Cerasa scriveva: "Grandi corteggiamenti per Matteo Zoppas da parte di Meloni". Instillando così il dubbio di una candidatura dell’ex presidente di Confindustria Veneto nelle fila di Fdi. Zoppas smentisce: "Il mio impegno non può che essere concentrato nelle attività di famiglia". E aggiunge "sono a disposizione di tutte le forze politiche, senza distinzioni, per un confronto sulle tematiche industriali"
In gioco lo scranno lasciato libero dal bellunese Saviane, esponente del Carroccio scomparso prematuramente. Bocciato l'ordine del giorno proposto dal partito della Meloni che chiedeva l'elezione del rodigino Amidei, primo "territoriale" tra i non eletti di coalizione nel 2018. Ma la Giunta delle elezioni e "promuove" la reggina Minasi, come richiesto da Salvini. La Russa (Fdi): "Così lo sconfitto è il Veneto"
Eletto nel collegio Veneto 1, il leghista Paolo Saviane è venuto a mancare in agosto per un malore e non è stato ancora sostituito. Il Carroccio, però, in quella regione ha esaurito i candidati: ecco perché il partito di Giorgia Meloni puntava ad eleggere Bartolomeo Amidei. Ma Forza Italia propone di assegnare quel posto alla prima dei non eletti tra i leghisti in Calabria
I risultati dei ballottaggi, che vedono il centrosinistra vincitore quasi su tutta la linea, confermano quanto chiaro già due settimane fa: l’elettorato del centrodestra è stanco e disilluso, incapace di comprendere la direzione di Salvini e Meloni. I festeggiamenti del centrosinistra siano allora contenuti: il trionfo dipende solo dalla grande astensione degli elettori della sponda rivale. L’antidoto all’instabilità lo fornisce l’esempio di Conegliano, che mette assieme i moderati, da sempre la maggioranza del Paese
La vittoria del centrosinistra nelle grandi città, in particolare quelle del Settentrione d’Italia, è stata netta. Ma se si esce dalle dimensioni urbane e ci si inoltra nella campagna veneta, si scopre che il centrodestra lì fa il pieno di voti e conquista praticamente tutti i municipi disponibili. Anche se in Lombardia qualcosa è cambiato
L’orizzonte a cui guarda Salvini non è quello di conquistare Milano, Bologna o Padova, bensì essere determinante a Palazzo Chigi. Per questo deve isolare Fdi e tenere aperto il dialogo con Renzi. Così, per paradosso, meno municipi il centrodestra unito conquisterà, più facile sarà per lui rafforzare il ruolo di governo del nuovo Carroccio draghiano
Il primo cittadino della città scaligera, ex An e civico indipendente di centrodestra, approda ufficialmente in FdI. Continua la campagna acquisti di Giorgia Meloni che consente al partito di allargare la sua classe dirigente. In riva all’Adige, ora, si attende la sfida delle comunali del 2022 con Flavio Tosi
L'iniziativa sembra più solida di analoghe ed estemporanee avventure che l'hanno preceduta e può piacere al bacino moderato: se non altro, ha scelto il momento giusto e non è sbagliata l'idea di arrivare dove gli estremismi di Lega e Fratelli d'Italia non ce la fanno proprio
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