L'indagine dei finanzieri di Schio ha portato a cinque citazioni in giudizio per il direttore e i membri del Cda di una società. Gli investigatori hanno scoperto che le imprese private hanno pagato meno per lo smaltimento dei rifiuti, mentre i costi di gestione sono stati trasferiti sui cittadini, portando a un aumento della tassa comunale sui rifiuti
La frode, da 18 mln, coinvolge 29 imprese e 27 committenti per contratti d’appalto falsi e esternalizzazioni di lavoratori. Comprende inoltre la somministrazione fraudolenta di manodopera, con accuse anche di emissione di fatture false. Sanzioni amministrative per 2,5 mln sono state irrogate per violazioni della normativa sul lavoro
Con la Procura europea di Palermo ha condotto l'operazione "Ultimo Brindisi", anche nelle province di Venezia, Vicenza, Padova e Milano, culminata con il divieto di attività per 17 soggetti. Ha coinvolto 25 indagati, tra cui il figlio di un noto boss del clan Santapaola. Le accuse comprendono associazione per delinquere, evasione fiscale e bancarotta nel commercio illegale di bevande
I finanzieri del Comando provinciale di Trieste hanno eseguito oggi un provvedimento di sequestro preventivo di oltre 1 mln e denunciato 3 imprenditori per il reato di omesso versamento delle imposte mediante indebita compensazione di crediti. Le indagini avevano preso le mosse dall’analisi di bilancio eseguita nei confronti di alcune società operanti nel settore della carpenteria metallica
Il sistema di frode ha coinvolto una cooperativa trevigiana e 13 aziende committenti. Dodici imprenditori sono ora sotto indagine per emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e reato di somministrazione fraudolenta di manodopera. La cooperativa agiva come intermediaria nella fornitura di manodopera illegale, coinvolgendo 180 lavoratori
Mentre le fiamme gialle stavano indagando sul fallimento di una società vicentina, si è scoperto che il legale dell'azienda aveva ceduto alla srl dei crediti d'imposta correlati 'Bonus facciate' per oltre 10,6 mln. È stato appurato che i crediti d'imposta fittizi sono stati immediatamente ceduti dalla società fallita a molteplici soggetti economici ubicati in Veneto, E-R, Lombardia e Lazio
I militari della Guardia di finanza stanno sequestrando in diverse province di Sicilia, Lazio, Lombardia e Veneto beni nei confronti di due imprenditori ritenuti contigui al clan mafioso Scalisi di Adrano, articolazione locale della 'famiglia' Laudani di Catania. Il provvedimento è in corso di esecuzione dai finanzieri di Catania e dello Scico di Roma, con l'ausilio dei comandi di Verona, Mantova, Milano, Monza e Roma
Il provvedimento arriva in seguito a sette condanne definitive per reati tributari, peculato e riciclaggio. I beni, prevalentemente situati nella provincia di Treviso, consistono in 25 fabbricati, 27 terreni, 7 veicoli, 2 partecipazioni societarie e disponibilità finanziarie. Prevista anche l'incarcerazione degli imputati per un minimo di 4 fino a un massimo di 24 mesi
Sono due le società coinvolte con sede a Verona e San Giovanni Lupatoto. Le indagini hanno consentito alle Fiamme Gialle scaligere, di individuare un sistema di frode da parte di una presunta organizzazione criminale, che ha creato i presupposti per la comunicazione all'Agenzia delle Entrate di crediti d'imposta inesistenti, per importi che superano i 15 mln
Le indagini dei finanzieri del Gruppo di Treviso hanno appurato che la società ha svolto una illecita attività di intermediazione, nella somministrazione di manodopera in assenza di autorizzazioni. Invece, il Comando di Padova ha sottoposto il sequestro amministrativo degli accessori per auto irregolari, in quanto carenti delle avvertenze dirette al consumatore finale
La finta associazione apparentemente senza scopo di lucro aveva in realtà finalità commerciali. Dalle indagini della guardia di finanza è emerso che l'associazione somministrava alcolici e superalcolici in completa evasione delle imposte e priva della licenza per la vendita. Presente illegalmente anche un lavoratore il cui pagamento dello stipendio avveniva in contanti
Oggetto del provvedimento sono cinque società parmigiane del facchinaggio e della movimentazione merci, tra le quali la capogruppo Number One e 4 controllate. Oltre a evadere imposte per 164 mln totali, i dirigenti ora indagati avrebbero infranto diverse normative in tema di tutela della sicurezza dei lavoratori, peraltro spesso impiegati ricorrendo a contratti d'appalto "non a norma"
Il secondo filone delle indagini della Gdf e della Procura milanese sul Gruppo dei servizi per gli hotel ha portato all'arresto del numero uno della società veneta e del suo commercialista fiducia. Il lavoro degli inquirenti ha accertato un sistema di presunte false fatture in essere tra il 2017 e il 2020 e dall'ammontare complessivo di circa 104 mln. Coinvolte oltre 20 cooperative
È per impedire eventuali infiltrazioni criminali, ma anche per minimizzare ritardi e sprechi, che i gestori dello scalo romagnolo e la Guardia di Finanza hanno firmato un patto per la rapida e trasparente trasmissione di dati sensibili sugli investimenti. Alla vigilia di un profondo rinnovamento strutturale, in funzione commerciale e turistica, e all'indomani di un 2021 da +3,1% di scambi sul 2019
Sono attive nella produzione di macchinari e nel commercio edile le quattro aziende al centro dell'operazione 'Melisseo' condotta dalle Fiamme Gialle e dalla Squadra Mobile reggiane. Tra i reati contestati, frodi fiscali e bancarotte fraudolente, per un danno complessivo all'erario di 1,6 milioni di euro
Sono 15 le misure cautelari già autorizzate dalla magistratura milanese nel corso dell'inchiesta su società subappaltanti di Rfi in odore di 'ndrangheta. Tra gli indagati anche i fratelli Aloisio e i dirigenti del Gruppo Ventura e del Gruppo Rossi. La vicenda avrebbe “agevolato la 'ndrina contribuendo al mantenimento finanziario dei detenuti e dei loro familiari”
Una villa di lusso, autorimesse, terreni e compendi industriali: sono questi alcuni dei beni confiscati a Patrizia Gianferrari, imprenditrice pluripregiudicata di 65 anni originaria di Sassuolo. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Gico che evidenziano la spiccata pericolosità sociale e la marcata sproporzione tra i redditi e il patrimonio immobiliare della donna
Sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell'ingresso illegale nel territorio italiano, utilizzo di manodopera clandestina, possesso e fabbricazione di documenti falsi e violenza sessuale, sono questi i reati che la Guardia di Finanza di Schio contesta alla società. Gli stessi lavoratori si sono rivolti ai finanzieri denunciando la situazione massacrante a cui venivano continuamente sottoposti
Le fiamme gialle di Pavia, con il coordinamento della procura distrettuale antimafia, hanno gestito un’operazione che ha portato all'arresto di 13 persone. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti all’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. A capo dell'organizzazione Antonio Barbaro e il figlio Rocco, entrambi arrestati
Le indagini accertano il classico sistema di reclutamento e sfruttamento della manodopera attraverso cooperative: sequestrati beni per 6 mln alla grande azienda brianzola attiva nella produzione agricola e nella distribuzione, radicata anche nel Bolognese, nel Veronese, a Padova e Rovigo. Inquietanti parallelismi col caso Grafica Veneta. A Verona altri blitz simili nel vitivinicolo, nel tessile e nella ristorazione
L'imprenditore modenese sarebbe accusato dalla Gdf di avere prelevato i soldi dalle casse della società scaligera per evitare il fallimento di una sua proprietà. L'altra accusa è di 'maquillage contabile'. Setti avrebbe usato il suo doppio ruolo di presidente e A.D. per rifinanziare il debito di una propria società bolognese
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