Aspiag, concessionaria di Despar nel Nord Italia, vede crescere il suo fatturato del 6,3% rispetto al 2022. Gli investimenti sono stati di 68 mln, con 9 nuove aperture e 5 ristrutturazioni. Le assunzioni sono state 405, portando il totale dei collaboratori a 9.285. In crescita anche la vendita dei prodotti a marchio che rappresentano il 31% del fatturato
L’Osservatorio Uiv-Ismea rileva che le bottiglie di vino vendute nei negozi e nella grande distribuzione italiana nello scorso anno sono poco meno di 1 mln, per un valore di 3 mld. Si evidenziano le difficoltà dell’annata: in calo gli Igt (-13%) e i vini comuni, che scendono in picchiata toccando un -17%, l’equivalente di 64 mln di bottiglie in meno. Resistono i Dop, che registrano un -2%
I dati dell'Osservatorio Uiv-Ismea su base NielsenIQ, registrano una partenza in salita in particolare nei volumi di vino fermo (-7,3%), dei Dop, (-9,2%), dei rossi (-10,5%). In controtendenza gli spumanti (+3,9%), l'Asti Spumante (+11,8%) e i Metodo classico (+4%). I canali di vendita più in sofferenza sui volumi sono i discount (-10%) e l'e-commerce (-19,6%). Cala anche l'export (-4,3%)
Atteso invece un calo dell'Ebit margin, che dovrebbe passare dal 2,4% del '21 all'1,4%. Sono alcuni dei dati diffusi oggi dall'Osservatorio dell'Area Studi di Mediobanca sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare. La ricerca di risparmio spinge il canale del discount, proiettato oltre il 22% del mercato, e la vendita di prodotti a marchio del distributore
Secondo 'Wine Monitor' di Nomisma, le esportazioni di vino italiano sono in crescita del 12% nel '22. Il divario con la Francia (12,5 mld) resta invariato grazie al prezzo medio per la bottiglia: quello italiano è inferiore del 40% rispetto al competitor francese. Male per il mercato interno: la grande distribuzione segna un -6,4% sul '21. Pesano inflazione e rallentamento economico
Per il gruppo bolognese, attivo nella grande distribuzione in Italia, si registra anche il consolidamento della propria quota di mercato, che ha superato quota 15%. Mentre l’incremento delle vendite a parità di rete è pari al +4,4%. Confermato il piano di investimenti per il triennio 2022-2024, con 701 mln che verranno stanziati nel 2023 in quattro ambiti: canalizzazione, digitalizzazione, focus su prodotti a marchio Conad e sostenibilità
Negli ultimi 12 mesi il gruppo bolognese ha continuato a crescere, registrando un +21% sul 2019. La sua quota di mercato è arrivata ad oltre il 15% confermando il ruolo di leadership nella grande distribuzione italiana. La marca “Conad” ha raggiunto una quota del 31% sul totale delle vendite raggiungendo un giro d’affari di 4,8 mld. Il patrimonio netto ha raggiunto i 3,1 mld
A differenza di altri beni alimentari, le verdure scontano da anni l’impatto di siccità a gelate primaverili, che portano a periodici aumenti di questi beni. Se a questi fattori si sommano la ripresa della domanda post-pandemia (con i rincari che ne sono conseguiti) e l’impatto del conflitto la tempesta perfetta è servita. La verdura è infatti seconda per rincari nel nostro paese (+17%) e il futuro del settore è molto incerto
L’azienda con sede a Treviso, filiale italiana del Gruppo, si conferma leader mondiale nella produzione di tappi in sughero, con una crescita del fatturato sia sul 2020 (58 mln) che sul 2019 (64,1 mln). Per quanto riguarda la produzione di tappi, l'azienda registra una crescita di 510 mln di tappi rispetto al 2020 grazie alla ripresa del canale HoReCa. Si punta a superare i 700 mln nel 2022
Poco meno di 17 mld di fatturato (praticamente il doppio di 15 anni fa) e quasi un quarto dei supermercati italiani nelle proprie mani. Ma anche, in attesa degli effetti del Pnrr e all'inizio di un piano triennale di investimenti da 1,8 mld, uno scatto in avanti dei concept store a marchio. Questa la fotografia del 2021, alla vigilia di un 2022 in cui le paure sono legate a un'inflazione al 5%
Paradossi dell’era Covid e post Covid. Barilla, San Benedetto, Bauli, Lavazza e tanti altri grandi produttori, schiacciati tra aumenti delle materie prime e politiche di prezzo della Gdo, rischiano di produrre in perdita. Peggio ancora va ai brand intermedi tentati dal conquistare a debito quote di mercato. Mentre chi lavora con bar e ristoranti è tornato a guadagnare alla grande. Ma durerà?
La chiusura pandemica della filiera Horeca nel corso del 2020 ha portato al settore perdite per 1,4 miliardi. Ma gli acquisti nella Gdo hanno consentito alla grande industria del settore di contenere le perdite e nel 2021 i consumi di boccali volano. Penalizzata oltre misura, invece, una miriade di birrifici locali con clientela ristretta e distribuzione limitata: fatturato crollato fino al 70%, mentre regole improvvise li hanno anche esclusi dai ristori
Difficoltà sì, ma tanta fiducia, e c’è chi pensa addirittura ad investire: è questo il quadro che traccia del comparto birra artigianale Andrea Signorini, Consigliere supplente Unionbirrai – nonché titolare del vicentino (e pluripremiato) Birrificio Ofelia
La società di Bussolengo si è aggiudicata la procedura competitiva. Della cifra totale, 8,55 mln sono destinati al rilevamento del ramo d'azienda e 22,95 mln all'acquisizione di sei immobili, come previsto dalla base d'asta. L'acquisizione è prevista dal piano concordatario depositati lo scorso 5 ottobre al Tribunale di Brescia dal gruppo bresciano, esposto con debiti per circa 200 mln
Quella di pochi giorni fa è la seconda grande vittoria per la Federazione Alimentaristi di Confartigianato Imprese Veneto, come sottolinea il presidente della Federazione Cristinano Gaggion. Fra le motivazioni date dal consiglio spicca la modalità di vendita del prodotto, che risulta del tutto inadeguata a garantire i più elementari standard di igiene e sicurezza alimentare
La cooperativa di dettaglianti ha raddoppiato le vendite ai soci, che si attestano a 1,49 mld ed aumentano del 26%, grazie anche all’acquisizione dei negozi ex Auchan. La rete cresce complessivamente del 29,5%, con scontrini al dettaglio per 2,2 mld. L’ad Panzavolta: “Stare aperti ha infuso sicurezza nelle persone”
La società di gdo, che ha chiuso il 2020 con un fatturato di 11,7 mld, annuncia l'ingresso di un nuovo socio con cui diventa il terzo player nel settore in Italia. Si tratta dell'azienda con sede centrale nel Padovano con 460 dipendenti che rifornisce nel Nordest oltre 550 supermercati. Conquistata anche la quinta posizione nel canale Dettaglio: quota di mercato del 7,0%
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