Si tratta dell’inchiesta su intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro che vede al centro la Bm Service di Trento per l'impiego di manodopera nelle aziende Grafica Veneta Spa e di Trebaseleghe e Barizza International Srl di Loreggia. L’inchiesta aveva portato agli arresti di 11 persone. Tra le archiviazioni spicca quella di Franceschi, titolare dell’azienda
I pachistani sporchi e brutti, “vestiti come zingari”, che si sono inventati vessazioni e botte: le incredibili parole di Fabio Franceschi, presidente di una lanciatissima Grafica Veneta, per “chiudere” il caso caporalato dopo il patteggiamento di due top manager. Su La Stampa emerge l’abissale distanza tra rispetto delle persone e cieco impeto di perseguire a ogni costo i propri obiettivi. Tra i colleghi industriali nessuno ha nulla da ridire?
Per Giorgio Bertan e Giampaolo Pinton, rispettivamente amministratore delegato e responsabile della sicurezza dell’azienda, concordata la pena di sei mesi ciascuno, commutata in multa da 45 mila euro. Previsto un risarcimento di 220 mila euro per i lavoratori vittime del caporalato. Fuori dal palazzo di giustizia protestano i lavoratori a cui la procura ha negato la costituzione di parte civile
Non ha avuto l'esito sperato l’incontro in Prefettura previsto in mattinata per un piano di assunzioni e ristori a carico dell’azienda di Trebaseleghe. Niente di fatto, le assunzioni sono state rimandate al 20 ottobre scatenando l’ira dei sindacati: “Inaccettabile, non considera le gravi difficoltà economiche dei lavoratori”. E sul futuro: “A questo punto, ognuno si muove come crede”
La circostanza è emersa nel corso dell’incidente probatorio previsto al tribunale di Padova, che avrebbe dovuto portare anche all’ascolto delle vittime, ma rinviato al prossimo 9 ottobre su richiesta degli avvocati difensori. La posizione di Bertan e Pinton, che hanno proposto un risarcimento di 200 mila euro alla comunità pakistana, risulta ora separata dal resto degli imputati
La Procura ha dichiarato che l'amministratore delegato e il direttore dell'area tecnica dell'azienda leader nella stampa di libri erano a conoscenza delle condizioni degradanti dei dipendenti stranieri che in quel periodo lavoravano nell'impresa. I titolari eludaveno controlli ed eliminavano dai server informatici l'archivio gestionale con gli ingressi e le uscite dei lavoratori
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