Come fondatore e titolare di Manager a Tempo mi capita spesso di incontrare imprenditori. Parto dal chiarire un concetto: il Temporary Manager non è un consulente. E qui inizia il disorientamento. Eppure le differenze sono nette. Le spiego, ma le domande si affastellano. "Manager a Tempo è una società di Ricerca e Selezione di manager?". "Ma allora, se non siete Consulenti e non selezionate Manager Permanent, quand’è che viene richiesto il vostro intervento?". E altre ancora. Qui tutte le risposte
Non si parla più di Pandemia e di Covid-19. Ma cosa ha lasciato questa terribile esperienza nelle nostre organizzazioni aziendali e soprattutto in chi le gestisce?
Spesso le aziende mature falliscono nel tentativo di innovarsi, a causa delle loro strutture rigide e poco flessibili. Per generare nuove iniziative imprenditoriali si sta affermando il modello delle Start-Up ibride, che uniscono capacità e risorse tradizionali con competenze innovative. In questo contesto si inserisce il ruolo dei Temporary Manager, in grado di cogliere le opportunità della Corporation, ma allo stesso tempo è libero di operare per raggiungere gli obiettivi prefissati
Negli ultimi anni i ruoli tradizionalmente distinti di manager e imprenditore sono arrivati a toccarsi, con esperienze che in molti casi li fondono. Nasce da qui una partnership di investimento che coinvolge temporary manager, fondi di private equity e PMI produttive e commerciali. Il progetto mira a creare opportunità di investimento per le aziende che desiderano affrontare il passaggio generazionale o la crescita dimensionale. Così i temporary manager professionisti assumono un duplice ruolo di manager e investitori, finanziando la crescita delle imprese
Un piano strategico ESG per le PMI? È possibile. A dimostrarlo il caso di una piccola impresa padovana che ha abbracciato la sostenibilità in modo serio, integrando nel processo di pianificazione strategica gli obiettivi ESG in quelli economico-finanziari. Utilizzando strumenti standardizzati e automatici, è stato adottato un nuovo modello di business, sono stati individuati gli stakeholder e selezionati i temi materiali, valutati tanto per l'impatto finanziario che per quello ambientale e sociale. Fino alla definizione di un piano strategico di sostenibilità con obiettivi, azioni e KPI chiari
Adottare un sistema di Governance moderno ed evoluto per un’azienda familiare significa far leva su valori quali la responsabilità e la trasparenza. E seguire quei principi che portano al raggiungimento di due obiettivi: esprimere una visione chiara del futuro della società e poter utilizzare le migliori risorse disponibili sul mercato per realizzarla. Questo modello, anche grazie al supporto dei Temporary Manager, permette alle aziende di migliorare i processi decisionali e le facilita a raggiungere gli obiettivi Esg
Sempre più spesso si incontrano casi di acquisizioni di aziende familiari da parte di fondi di investimento. La decisione deriva spesso dal fatto che l’imprenditore realizza di non avere nessuno in famiglia in grado di dare continuità all’azienda. Per affrontare la sfida del passaggio dimensionale entra in gioco il Temporary Manager che deve spingere l'impresa a prendere confidenza con le operazioni straordinarie di vendita, acquisizione e fusione del proprio business, e aprirsi ai vari Fondi di Private Equity o interlocutori finanziari privati
Dal 2010 assistiamo ad un continuo calo del numero di famigliari che assumono la guida dell’azienda di famiglia a scapito di una crescita costante di manager esterni. Quali dinamiche stanno dietro questo fenomeno? E cosa porta al successo aziende famigliari gestite da manager esterni? Ne parleranno lunedì 13 marzo presso la Libreria di ItalyPost di Padova, Manager a Tempo con Luca Marcolin, autore del libro “Family & Business: ottenere armonia e risultati nelle imprese di famiglia”, con la partecipazione di Roberto Peruzzo (titolare di Peruzzo)
L’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, avvenuta il 15 luglio 2022, impone un aggiornamento delle competenze delle risorse umane presenti in azienda (soprattutto imprenditore, Cfo, area amministrativa). Da qui la scelta di molte aziende di supportare il cambiamento grazie all’intervento di Temporary Manager. Questa via, più economica e pragmatica, risulta anche un’ottima garanzia per tutti gli amministratori di società che devono tutelare la propria persona e il proprio patrimonio
Per un Temporary Manager HR la sfida più importante è il tempo. Di conseguenza occorre possedere una velocità di azione, di reazione, di implementazione. Questa frenesia che caratterizza società, aziende e collaboratori implica che i suoi tempi di analisi e di risposta debbano essere iper-compressi. Oltre alla gestione delle persone, assume un’importanza fondamentale anche la cultura aziendale: serve chiarire in partenza le attese ed oggettivare e razionalizzare i possibili interventi nel tempo dato
La pandemia e lo scoppio della guerra hanno messo in discussione l’idea di flessibilità che le aziende credevano di avere. E ha reso ancor più evidente il bisogno di affidarsi a un Temporary Manager esterno, in grado di applicare rapidamente cambiamenti strategici. Oltre al bisogno di nuove linee “generaliste” per gestire i fornitori e avere così maggiori opportunità di sopravvivere in ambienti in continua trasformazione
Oggi più che mai per le aziende si parla di “ristrutturazione” in chiave ESG. Una sfida che genera timori e che può comportare anche l’inserimento di nuove figure specializzate nell’organico aziendale. In questo quadro a trovare spazio è la figura del controller, a cui viene affidato il report di sostenibilità e che agisce secondo tre direttive: più ampie aree d’interesse e d’azione, un più esteso orientamento strategico e temporale e nuove soft skills
Le imprese fino a qualche anno fa preferivano puntare su Ceo dotati di competenze tecniche, amministrative e finanziarie. Tali requisiti sono ora superati, con la pandemia che ha dato l’ultimo colpo di coda a elementi che non assicurano più di individuare il leader d’azienda giusto per l’impresa. E quest’ultime cercano sempre più figure dotate di soft skills e in grado di esaltare diversità e inclusione
Le previsioni di tesoreria sono ancora uno strumento poco utilizzato oggi nelle nostre aziende. In molti casi questa gestione viene richiesta quando l’azienda entra in crisi di liquidità, non considerandola invece quando ci sono buoni fondamentali. Attraverso il racconto di un incarico di temporary management avvenuto presso una Pmi, si vuole evidenziare come sia possibile introdurre strumenti manageriali e metodo di lavoro innovativo nella gestione finanziaria, ma anche quanto questo sia necessario nel percorso di crescita di un’azienda
Approccio funzionale e pratico, sostegno strategico alle decisioni e coinvolgimento del personale. Sono questi i tre elementi di successo della “Soluzione Sprint” adottata dai Temporary Manager del Team di Manager a Tempo®. Qui applicati nell’intervento di Temporary Management in area marketing e commerciale presso Molino Magri Srl, azienda leader nella produzione di farine innovative
Sull’esempio degli Usa e dell’Europa, anche in Italia negli ultimi anni si è delineata la figura del Temporary Manager. In un mercato del lavoro che ha imboccato la strada della flessibilità, il lavoro in affitto non riguarda solo operai e impiegati ma anche il Top Management. Ecco 10 semplici accorgimenti per lavorare felicemente con un Manager a Tempo
In un’epoca in cui l’unica certezza è l’incertezza, intravedere lo scenario futuro del manager diventa difficile. Siamo testimoni di un periodo storico di grandi trasformazioni e discontinuità che impongono un cambiamento radicale del modello di management
Si è spento alle 5 del mattino del 7 febbraio l'imprenditore e fondatore delle Acciaierie Valbruna di Vicenza, player siderurgico con 2500 dipendenti e una produzione annua di 250 mila tonnellate di acciaio. Zaia: “Se ne va una figura storica nel panorama industriale non solo veneto, ma anche nazionale”. I funerali si terranno nei prossimi giorni nel capoluogo berico, dove è stato proclamato lutto cittadino
Emanuela Ferro, partner & business strategy leader di Glasford International Italy: "Le due figure sono spesso in contrasto, ma essenziali. Nel Rinascimento l'imprenditore sarebbe stato un mecenate illuminato e il manager un Leonardo che dava prestigio alla casata. Basta con il derby fra profitto, inteso come valore economico, e valore stesso: è nel suo senso più profondo che si nasconde la chiave della ripresa"
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