Nel terzo trimestre del ‘23, gli occupati aumentano in termini congiunturali di 65 mila unità, a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%) e degli indipendenti (+0,2%). Lo rileva l'Istat. Su base tendenziale l’aumento è del 2,1% in un anno, coinvolgendo i dipendenti a tempo indeterminato (+3,1%) e gli indipendenti (+1,6%). Il tasso di occupazione sale al 61,5%
Nel periodo luglio-settembre 2023 il saldo delle esportazioni si attesta sui 19,22 mld di euro, a fronte dei 19,93 mld dello stesso periodo dello scorso anno. Il dato regionale è peggiore rispetto a Lombardia (-2,7%) ed Emilia-Romagna (-1,4%). Se ampliamo lo sguardo ai nove mesi, rispetto a gennaio-settembre 2022, si registra una crescita di 424 mln di euro, passando da 60,851 a 61,275 mld (+0,7%). Nello stesso periodo l'Emilia mette a segno un +1,4% e la Lombardia un +1,6%
Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% nel biennio '23-'24, in rallentamento rispetto al +3,7% del 2022. Lo stima l'Istat nel rapporto sulle Prospettive per l'economia italiana. L'aumento sarà sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna. Previste diminuzione dell’inflazione, che spingerà i consumi, e frenata degli investimenti. In vista graduale recupero delle retribuzioni e crescita dell’occupazione
La stima è stata diffusa oggi dall'Istat, che ha rivisto al rialzo la proiezione di crescita nulla del mese scorso. La variazione acquisita per l'intero anno è del +0,7%, in linea con il dato diffuso a ottobre. Per l'Istituto i consumi finali e le esportazioni sono aumentati entrambi dello 0,6%. Segno meno per gli investimenti fissi lordi (-0,1%) e per le importazioni (-2%)
I dati Istat segnalano un aumento dell'occupazione rispetto a settembre 2023 (+27mila unità), che coinvolge uomini, donne e dipendenti permanenti, a eccezione della fascia 35-49 anni. In calo invece i dipendenti a termine e gli autonomi. A livello tendenziale, l'aumento è del 2% (+458mila unità). Cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile (24,7%, +1,5% rispetto al mese precedente). Il ministro Urso: "Il tasso di occupazione al 61,8% segna il record storico per il nostro Paese"
Dopo il -0,1% mese su mese di ottobre, le stime preliminari dell’Istat per novembre vedono una riduzione dello 0,4% rispetto al mese precedente e un aumento dello 0,8% su base annua. Il rallentamento del tasso di inflazione su base tendenziale, ai minimi da marzo 2021, si deve principalmente ai prezzi energetici e, in misura minore, al rallentamento degli alimentari lavorati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti. I prezzi del “carrello della spesa” frenano dal +6,3% di ottobre a +5,8%
I dati Istat di settembre coinvolgono sia il mercato interno (+1,5%) che quello estero (+0,6%). Gli incrementi più significativi si registrano nei beni strumentali (+3,5%) e nell'energia (+6,9%), mentre beni intermedi (-0,2%) e beni di consumo (-0,9%) mostrano una lieve flessione. La destagionalizzazione prevede un rialzo nel settore manifatturiero a settembre (+0,9%)
L’industria italiana rimane stabile rispetto al mese di agosto, secondo la stima dell'Istat. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione aumenta (+0,2%) rispetto ai tre mesi precedenti, per tutti i settori di attività economica, ad eccezione dei beni di consumo (-2.2%). Si registrano variazione positive su mezzi di trasporto (+11,2%), prodotti farmaceutici (+2,3%) e prodotti chimici (+0,9%)
La diminuzione mensile è dovuta ad una flessione sul mercato interno (-0,6%) e ad un contemporaneo lieve aumento su quello estero (+0,1%). Il fatturato su base tendenziale riporta decrementi su entrambi i fronti (-5,7% a livello italiano e -3,8% sul mercato estero). Calo mensile del manifatturiero (-1,0%) e settori industriali altalenanti: ok i beni di consumo, male i beni intermedi
Dai dati dell'Istat la diminuzione è dovuta ai cambiamenti demografici nelle donne in età fertile, con una drastica riduzione delle nascite rispetto al 2008. Anche l'apporto positivo alla natalità dalla popolazione straniera si è attenuato. Un'altra tendenza rilevante è l'aumento delle nascite fuori dal matrimonio, oltre alla difficoltà economica e l'accesso alle abitazioni
Nel 2022, fra gli under 35 con titolo conseguito da almeno un anno e non oltre tre, cresce il tasso di occupazione: 56,5% tra i diplomati (+6,6% sul 2021). In Italia quasi 1 giovane su 5 non studia, non lavora e non è inserito in un percorso di formazione. La quota di Neet sul totale dei 15-29enni è stimata al 19% per il 2022 e risulta essere più elevato di quello medio europeo (11,7%)
Oltre al calo di valore, l'Istat stima, per le vendite al dettaglio, un calo congiunturale in volume dello 0,5%. Risultano in diminuzione le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,7% in volume). Secondo un'analisi di Coldiretti, il caro prezzi taglia del 4,5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel '23, ma spendono comunque il 6,9% in più a causa dell'inflazione
Questo è ciò che è emerso dalle analisi dell'ufficio studi di Confindustria Udine su dati Istat. La forte contrazione del comparto del '22, dopo il boom del 2021, è proseguita anche nel primo semestre '23 con un calo della produzione anche più marcato a Udine (-11,1%). In netta diminuzione anche l'export sia regionale (-21,9% per il legno e -9,9% per il mobile) sia di Udine (-27% e -4,1%). In calo risultano anche gli ordini (-6,7% in Fvg e -6,8% a Udine)
Le esportazioni italiane verso la Germania hanno mostrato una leggera diminuzione (-1%), ma le importazioni sono cresciute (+1,5%). Per l'export, l'agroalimentare (+11,5%) e i mezzi di trasporto (+26,1%) sono cresciuti, mentre il chimico-farmaceutico e la siderurgia sono rallentati. L'E-R e il Veneto trainano (+17,6%) con 8,45 mld. Al contrario, la Lombardia ha mostrato un calo (-2,5%)
"Il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione dei conti che ha migliorato di 0,2 punti il deficit del '21". Lo ha spiegato il capo della direzione contabilità dell'Istat. Che ha anche confermato il tasso di crescita (3,7%) dello scorso anno. Nel '22, l'industria ha subito una diminuzione dello 0,2%, ma il settore delle costruzioni è cresciuto del 10,1% e i servizi del 4,5%
A dirlo è l'Istat, che valuta la digitalizzazione delle aziende altoatesine con un tasso del 74,1%, contro la media italiana del 60,8%. La ricerca rivela ancora alcune lacune nell'uso dei servizi di cloud computing. Intanto, Idm Alto Adige ha sviluppato Digital Ecosystem e Alto Adige Marketplace per favorire lo sviluppo sostenibile ed economico della regione attraverso la digitalizzazione
A marzo l'Istat stima che il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca su base mensile dello 0,3%. Il calo è frutto della flessione del mercato interno (-0,5%). Frenano quindi i beni di consumo (-0,3%) e i beni intermedi (-1,7%). Cresce invece il comparto manifatturiero (+0,4%). A livello tendenziale il volume del fatturato aumenta del 4,3%
Torna a crescere in termini congiunturali, al netto dei fattori stagionali, il fatturato dell’industria febbraio 2023. L'Istituto segnala inoltre un maggiore dinamismo della componente interna rispetto a quella estera. Tra i comparti in crescita ci sono l'energia (+14,7%), i beni intermedi (+1,6%) e i beni di consumo (+0,8%). In flessione invece l'utile dei beni strumentali (-1,1%)
Il calo congiunturale è imputabile soprattutto alla componente estera, che segna un -2,6% (mentre è a -0,3% il mercato interno). Negativo anche l’andamento di tutti i raggruppamenti principali di industrie, soprattutto dell’energia (-4,4%) e dei beni intermedi (-1,5%). In termini tendenziali si registra invece una crescita sia dell’indice generale (+8,6%) sia dei principali settori
Stando alle stime preliminari, rispetto al '21 i prezzi delle abitazioni nuove hanno fatto registrare un +6,1% e quelli delle abitazioni esistenti sono cresciuti del 3,4%. Nel quarto trimestre dello scorso anno l'indice dei prezzi degli immobili è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, ma è aumentato del 2,8% nei confronti dello stesso periodo del 2021. A -2,1% i volumi di compravendita
Il dato è legato all'aumento dei prezzi. Per quanto riguarda i beni non alimentari si registrano variazioni tendenziali positive in valore ad eccezione dei prodotti farmaceutici (-1,4%). Le vendite al di fuori dei negozi segnano un +6,1% e il commercio elettronico un +3%. All'interno della grande distribuzione (+8,2% in valore) spicca la crescita delle vendite dei discount alimentari (+10,1%)
L'export verso i Paesi extraUe segnala una crescita del 20,2%, mentre l’import a +54,3%. La flessione congiunturale è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), a dicembre e a novembre, al netto delle quali si stima un calo dello 0,7%. Su base annua, rallenta la crescita sia dell’export sia dell’import. Saldo commerciale positivo per il secondo mese consecutivo
Secondo le stime dell'Istat, ad ottobre i mercati interno ed estero risultano in calo rispetto a settembre (-1,1% e -0,3%). Per una dinamica negativa "diffusa a quasi tutti i settori, ad eccezione dei beni strumentali, in leggera risalita rispetto a settembre". Mentre su base annua si registrano rispettivamente incrementi dell'11,0% nel mercato interno e del 15,7% su quello estero. Aumenti marcati soprattutto per il settore dell'energia (+25,5%)
Come a settembre, la produzione industriale registra ad ottobre un calo congiunturale. Mentre la produzione nel trimestre agosto-ottobre risulta in aumento dello 0,3% su maggio-luglio. A livello congiunturale crescono solo i beni strumentali (+0,2%), giù i beni di consumo (-3,0%) ed energetici (-1,2%). A livello tendenziale, crescono in modo marcato la produzione di mezzi di trasporto (+8,5%), i prodotti farmaceutici (+7,3%) ed elettronici (+4,9%)
Secondo il rapporto Prospettive per l’economia italiana nel 2022-23 pubblicato dall’Istat, l’aumento del Pil è sostenuto dalla domanda interna (+4,2% nel ’22 e +0,5% nel ’23). Cresce anche l’occupazione al 4,3% nel 2022 e al 0,5% nel 2023. Mentre per Fitch la stima sulla crescita per il 2022 è stata ritoccata a +3,7% da +3,6%. Resta negativa la previsione per il 2023 a -0,1%, pur migliorando dello 0,6%
Secondo i dati resi noti dall'Istat, a settembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano una flessione congiunturale per i beni strumentali (-0,4%), per i beni di consumo (-1%), per l’energia (-4,5%) e per i beni intermedi (-1,1%). A livello tendenziale, invece, il fatturato totale cresce del 18%. Tutti i settori mostrano una crescita. Incrementi più marcati per l’energia (+37,1%)
Dopo quattro mesi consecutivi di flessione il clima di fiducia dei consumatori migliora grazie alle aspettative sull'economia del paese, e quello delle aziende per l'attesa della produzione nel manifatturiero e sugli ordini nei servizi di mercato e sulle vendite nel commercio al dettaglio. Confcommercio: "Da non escludere ennesima sorpresa positiva"
Nello specifico, l'Istat comunica che a livello settoriale i cali congiunturali consistenti caratterizzano: il settore dei trasporti (-10,8%), delle costruzioni (-6,7%) e dei servizi finanziari, professionali e immobiliari (-4,5%). Sono invece in crescita i settori del commercio (+8,8%) e delle attività dell’industria in senso stretto, che mostrano un incremento del 5,7%
L’Istituto nazionale di statistica fornisce i dati sul commercio relativi a settembre 2022. Le vendite al dettaglio sono in aumento mentre quelle in volume restano stazionarie. Le vendite dei beni alimentari sono aumentate di valore (+6,8%) e diminuite in volume (-4,5%), quelle dei beni non alimentari +2,1% in valore e -1,5% in volume. L’aumento si estende a tutte le forme distributive
Secondo l’istituto di statistica, il settore industriale è in ripresa anche nel trimestre giugno-agosto 2022 (+2,6%) e cresce sia sul mercato interno (+2,7%) sia su quello estero (+2,4). Bene anche il settore manifatturiero, che ad agosto registra un fatturato in aumento del 2,9%. Per l’Istat, la crescita in termini congiunturali nel mese di agosto tocca “il livello più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 2000)”
L'Istat evidenzia come in tutte le ripartizioni geografiche si registra una crescita dei prezzi delle abitazioni sia su base congiunturale sia su base annua. In particolare, si continuano a registrare tassi tendenziali positivi e in accelerazione rispetto al trimestre precedente, passando rispettivamente da +4,8% a +5,5% nel Nord-Ovest e da +5,4% a +6,8% nel Nord-Est
Stando ai dati Istat, gli occupati aumentano dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2022, “a seguito della crescita dei dipendenti a termine". Diminuiscono nello stesso periodo i disoccupati (-97mila, -4,6% in tre mesi) e gli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni (-121mila, -0,9%). Preoccupano, invece, gli under-35: quasi 2,5 mln in meno rispetto al 2004, seppur in risalita sul secondo trimestre 2021 (+3,5%)
I dati illustrati dall'Istat riportano esportazioni in crescita anche in Fvg (10,6 mln e +30,8% sul 2021) e Trentino Alto Adige con un export da 5,9 mln (+16,8%). In Lombardia l'export raggiunge il valore di 80,7 mln (+22,1%), mentre l'Emilia-Romagna cresce del 19,7% e raggiunge i 42,3 mln. Fra le province, performance positive per Milano, Brescia, Vicenza, Modena, Parma e Bergamo. Cala invece Piacenza
Il dato aumenta leggermente sullo scorso mese, con l'Istat che segnala, tuttavia, il rischio di un ulteriore calo produttivo entro fine anno e una discesa della fiducia delle imprese (in particolare manifatturiere). Tra i settori, a luglio bene petroliferi (+15%) e farmaceutica (+3,3%). Giù metalli (-8,1%) e materie plastiche (-6,8%)
Nel mese di agosto, secondo le stime preliminari dell'Istat, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile (da +0,4% del mese precedente). L'accelerazione si deve ancora una volta ai Beni energetici (da +42,9% di luglio a +44,9%), ai Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e ai Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Il “carrello della spesa” raggiunge quota +9,7%
Regge il confronto tendenziale con il giugno 2021 (+18%) così come quello fra primo e secondo trimestre (+6,2%). Mentre su base congiunturale decelera soprattutto il settore manifatturiero (-1,6%). Dati Istat alla mano, allora, il sistema industriale sembra entrare in una fase più difficoltosa (mentre si registra un boom dei fatturati del comparto energetico)
Dalle stime dell'Istat anche nel secondo trimestre il Pil nazionale risulta in crescita. Il dato è in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, che segnava un -0,2% su quello precedente. Oltre all'Italia, anche altri paesi dell’Eurozona hanno avuto una crescita dell'indicatore tra aprile e giugno 2022, come Spagna (+1,1%) e Francia (+0,5%). Meno bene invece la Germania (maggiormente dipendente dal gas russo)
Nel mese di giugno l'inflazione a livello nazionale aumenta dell'1,2% su base mensile e dell'8% su base annua. Anche il Fvg si allinea alla media a +8,2%. Fra le città del Triveneto spiccano i prezzi di Bolzano (+9,7%), Verona (+9,4%), Trento (+9%), Padova (+8,6%), Trieste (+8,6%). Sopra la media, questa volta, anche Venezia a +8,1%
Resta positiva anche la dinamica degli ultimi tre mesi (marzo-maggio) sui tre mesi precedenti, con il livello della produzione che aumenta del 2,3%. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,4%), mentre diminuisce per l’energia (-3,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,6%)
Rispetto ad aprile 2022 l’occupazione diminuisce di 49mila unità e sfiora di poco quota 23 mln, mentre aumenta del 2,1% su maggio 2021. I dipendenti permanenti calano di 96mila unità, mentre quelli a termine aumentano di 14mila unità. In calo anche la disoccupazione (-2,1% su aprile e -17% su maggio 2022). Aumentano invece gli inattivi (+0,4% su aprile 2022 e -2,8% su base tendenziale)
Il ridimensionamento del commercio mondiale, un deprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro e il rialzo delle quotazioni del petrolio hanno avuto effetto sull'anno corrente, portando a una revisione al ribasso delle stime del Pil di circa 2 punti percentuali. L'aumento del Pil sarà determinato prevalentemente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte
Lieve calo del numero di occupati e disoccupati, entrambi in calo dello 0,1%, mentre crescono gli inattivi (+0,3%). Dati però che risentono di un notevole divario tra uomini e donne. Frena la crescita dei posti fissi, che segnano un aumento di 5 mila unità, dopo l’exploit registrato a marzo (+121 mila)
Confindustria stimava un calo del 2%, che nei fatti non si è realizzato. Il dato è coerente con quanto raccontato dalle imprese Champions sul palco del Città Impresa: "Situazione difficile, ma non drammatica". Il primo trimestre dell’anno si conclude con una flessione congiunturale dello 0,9%. In termini tendenziali, la dinamica resta positiva sia nel mese di marzo (+3,0% rispetto al 2021), sia nel complesso del primo trimestre (+1,3% rispetto ai primi tre mesi del 2021)
Un'indagine Istat sui cambiamenti nelle abitudini di spostamento indica come nei prossimi tre mesi, sia a Nord-Ovest (11%) che a Nord-Est (11,5%), la frequenza degli spostamenti aumenterà in misura minore rispetto alla media italiana (12,9%). A fronte di un calo dei mezzi privati e di una crescita del Tpl equamente distribuiti e di motivi che intrecciano Covid, caro-benzina e fine della Dad
Le esportazioni italiane crescono ancora, sia su base congiunturale (con il Nord che, però, ha rallentato nel quarto trimestre del 2021) che nel confronto tra 2020 e 2021 (+18,2%). La Lombardia, da sola, ha pesato sui 12 mesi per 5 punti percentuali del totale nazionale (+19,1% di export lombardo), con l'Emilia-Romagna (+16,9%) e il Veneto (+16,7%) che seguono a poca distanza
I dati definitivi sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat registrano un aumento tendenziale del 4,8% e un’accelerata rispetto a dicembre in tutte le ripartizioni geografiche. A influire su questo dato sono prevalentemente i prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+94,6% rispetto al 2020). Le variazioni più elevate si sono osservate a Bolzano (+6,2%), Trento e Trieste (+5,9% per entrambe)
Secondo l'ultimo report dell'istituto statistico, nei primi 9 mesi del 2021 il Nord Est segna un +23,8% rispetto al 2020, ma un -30% circa se confrontato col 2019. Cresce in particolare il Veneto, regione più scelta anche per turismo domestico insieme all'E-R. Il Nord Ovest segna ancora un -44,3% rispetto al 2019
Secondo le stime dell’ente statistico nazionale, l’indice dei prezzi delle case acquistate è aumentato dell’1,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,2% rispetto al 2020. L’aumento è da attribuirsi ai prezzi delle abitazioni nuove che accelerano la crescita. I volumi di compravendita sono aumentati del 21%. La crescita diffusa è più marcata al Nord, meno al Sud e alle Isole
Quella della Lombardia, e in generale del Nord-ovest, è una vera e propria rimonta. Nei 6 mesi il Nord-est guadagnava il 24,6%, il Nord-ovest si fermava ad un 22,9%. Nei 9 mesi, invece, il Nord-ovest segna un +21,7% e il Nord-est resta indietro con un +20,2%. A gonfiare il dato lombardo forse anche il rialzo dei prezzi di alcune materie prime che caratterizzano l'industria regionale, come evidenzia Confindustria Brescia
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