Nel primo anno dalla fusione delle due multiutility l'utile netto consolidato si è attestato a 57,1 mln, la Posizione finanziaria netta, inoltre, consta di 401 mln. I Comuni di Verona e Vicenza potranno contare, in quanto unici soci, sulla distribuzione di un dividendo ordinario pari a 24,5 mln. Ai quali va aggiunto un ulteriore 10% di dividendo straordinario
Così la multiutility si conferma tra i principali player nazionali dotati di impianti di accumulo elettrico. La capacità installata sarà infatti di 78 Mw ripartiti su cinque impianti in Piemonte, Lombardia e Sardegna, erogando i servizi previsti da Capacity Market e Fast Reserve. I nuovi impianti entreranno in esercizio nel 2024 e per 15 anni saranno a disposizione di Terna per garantire il bilanciamento della rete
Balleranno rispettivamente fra 228 e 256 e tra 102 e 118 mln di euro i valori dei ricavi e della marginalità lorda al 2025, previsti dal piano quinquennale della multiutility, a fronte di investimenti complessivi fino a 658 mln. Rimangono certi, invece, il risultato netto da 46 mln, la quota di 16,5 centesimi del dividendo 2021 (con un incremento ogni anno di 0,5 cent), e lo sbarco in nuovi business
La seconda multiutility pubblica del Veneto ha concluso l’operazione tramite cui verranno finanziati gli investimenti strutturali della società, in linea con il piano industriale. La scadenza del titolo di reddito fisso ha scadenza nel 2038 e ha una cedola a tasso fisso pari al 3,35%. Banca Finint ha strutturato l’operazione ed è stata sottoscritta interamente da un fondo d’investimento estero
La multiutility lombarda, con impianti anche nel Triveneto, ha registrato una crescita del 34% rispetto al 2020, quando i ricavi si erano fermati a 4,8 mld. Ma l’aumento c’è anche se confrontiamo il dato con il 2019 (5,38 mld). Ha influito una congiuntura favorevole, alimentata dal rialzo dei prezzi dell’energia. L'ad Mazzoncini: "Guardiamo alle rinnovabili"
Il calo del fatturato, sceso a 99,7 milioni di euro rispetto ai 129,3 dello stesso periodo dello scorso anno, viene spiegato dalla multiutility veneta con i "minori ricavi da titoli di efficienza energetica". Tutti gli altri indicatori risultano però in crescita, così come in ripartenza è il trend complessivo. Il presidente e ad nominato pure direttore generale
Approvati dal cda della multiutility emiliana i numeri dei primi nove mesi del 2021: 6,42 miliardi di euro di ricavi (+31%), 883,3 milioni di Mol (+9,6%) e risultato operativo passato da 414,7 a 470,8 milioni (+13,5%). Bene anche il fronte dei dividendi (161 milioni distribuiti) e quello degli utili agli azionisti (+39,2% per 340,6 milioni totali), oltre a investimenti (377,2 milioni e +13%) e acquisizioni
Rilevante la cifra indicata per aggiudicarsi il contratto e proseguire il lavoro sul territorio romagnolo. La multiutility si è anche impegnata per sostenere nel periodo 250 milioni di investimenti su impianti e reti: tra gli obiettivi, il contenimento delle perdite e l'ammodernamento dei sistemi di depurazione. "Vogliamo garantire qualità e creare lavoro e valore per le comunità"
Né A2a, né Hera, né Iren e neanche l’Enel beneficeranno dell’annunciato aumento dei prezzi di gas ed elettricità: vengono assorbiti da meccanismi di compensazione e di apertura. La Borsa lo sa bene e le quotazioni di settore negli ultimi giorni scendono. I produttori prediligono invece la graduale crescita delle tariffe. Così gli utili esplodono: secondo S&P, è lo scenario in Italia da qui al 2025
La multiutility ha presentato al mercato le performance semestrali, che l’hanno vista migliorare i ricavi, in particolare nei mercati all’ingrosso di energia elettrica. In aumento anche il mol (+23% a 690 mln) e gli utili. Gli investimenti salgono del 65% e guidance ritoccata al rialzo. Il ceo e dg Mazzoncini: “Investimenti e acquisizioni prova impegno nella transazione energetica”
La multiutility ha fatto registrare un ottimo inizio di 2021, caratterizzato da due acquisizioni. I ricavi si sono attestati a 4,179 mld (+22,8%), il mol a 617,9 mln (+10,4%) e gli utili a 236,2 mln (+35,1%). In aumento gli investimenti (+21,7%) e migliora l’indebitamento (2,96 mld). Il presidente esecutivo Tommasi di Vignano: “Risultati consentono sguardo al futuro con fiducia”
La società controllata dai comuni di Brescia e Milano ammette di essersi seduta al tavolo con il colossale fondo di private equity francese, "ma non è stato ancora sottoscritto alcun accordo". L'obiettivo è allearsi per mettere in campo le risorse necessarie a crescere ancora sul mercato dell'energia. L'esordio dell’accoppiata potrebbe essere a breve
Per l’avvocato trevigiano trasferitosi a Malta la vicenda AscoHolding dimostra come i partiti non vogliono mollare la presa sulle municipalizzate. Anzi, nel caso di Asco e di Iren, i Comuni tornano ad acquistare quote di società pubbliche. E di rado per gestirle bene. Spesso per occuparle con uomini impreparati, ma fedeli al segretario di turno
Dal Tribunale delle imprese di Venezia arriva la sentenza: la holding di Ascopiave dovrà liquidare ai 9 comuni ricorrenti oltre 2 mln di azioni per un valore di oltre 11 mln di euro. Il contenzioso nasce dalla diversa valutazione delle azioni, valutate all’epoca 3,75 euro da Asco Holding e tra i 4 e i 4,2 euro dai comuni
Parla Jacopo Giliberto, giornalista del Sole – 24 Ore e “guru” in tema di energia e ambiente: “Inceneritori fondamentali. Senza, l’indifferenziato non riciclabile finirebbe tutto in discarica: il peggio del peggio. Nessun rischio per la salute. In Italia ne servirebbe uno a regione, al Nord dico sì agli ammodernamenti”
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