Polizia di Stato e Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a 27 misure cautelari reali e perquisizioni in alcune province del Nord e Centro Italia, tra cui anche quella veneta di Verona. Gli indagati, che sarebbero tutti "intranei” o contigui alla ‘ndrangheta, si sarebbero avvalsi di 13,4 mln di fatture false emesse attraverso otto società 'cartiere', evadendo per 3,7 mln
Il provvedimento segue l'irrevocabilità della condanna, per associazione mafiosa, di Antonio Muto, membro della cosca di ‘ndrangheta 'Grande Aracri'. Sequestrate 5 aziende, 23 immobili, 92 veicoli e 9 rapporti bancari. Accertata l'ingerenza della cosca nella gestione e controllo di attività imprenditoriali formalmente intestate a prestanome, nonché l'accumulo illecito di ingenti patrimoni personali
Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia hanno fatto emergere un sistema di false fatturazioni, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dal metodo mafioso. Le attività investigative hanno documentato gravi indizi che suggeriscono una contiguità con la ‘ndrangheta in società – anche in appalti pubblici – nel settore edilizio
Sono 15 le misure cautelari già autorizzate dalla magistratura milanese nel corso dell'inchiesta su società subappaltanti di Rfi in odore di 'ndrangheta. Tra gli indagati anche i fratelli Aloisio e i dirigenti del Gruppo Ventura e del Gruppo Rossi. La vicenda avrebbe “agevolato la 'ndrina contribuendo al mantenimento finanziario dei detenuti e dei loro familiari”
Il sequestro all'attività ha riguardato beni per un valore complessivo di 19 mila euro. Interessata una ditta milanese impegnata nelle costruzioni, indagato imprenditore di origini calabresi stabilitosi a Padova da 20 anni. L’accusa è di aver fornito supporto logistico e finanziario ad attività destinate al riciclaggio e autoriciclaggio a beneficio di un’associazione di stampo ‘ndranghetista
Il provvedimento è stato emesso dal prefetto della provincia nei confronti della società di costruzioni, in quanto esposta a rischi di condizionamento da parte della criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista. È emerso, infatti, un intreccio societario di intestazioni fittizie al quale sarebbero legate altre due aziende, per le quali era già scattato il provvedimento
Ora in custodia cautelare, il 30enne è ritiene legato alle cosche Tegano e Condello di Reggio Calabria, ed è accusato di aver commesso i reati, aggravati da metodo mafioso, ai danni di una donna residente nel padovano. Sono altri sei gli indagati, ai quali la Procura contesta diversi reati compiuti sempre nella provincia di Padova. L'attività trae origine da una denuncia sporta nel 2019
I quattro, secondo la Procura di Venezia, avrebbero applicato tassi di interesse superiori al 200% sui prestiti a imprenditori in difficoltà e avrebbero utilizzato metodi mafiosi per 'recuperare' il denaro. L'inchiesta è legata al contrasto dell'organizzazione mafiosa di matrice 'ndranghetista denominata "Grande AracriI", che sarebbe rappresentata dal gruppo Bolognino
Le fiamme gialle di Pavia, con il coordinamento della procura distrettuale antimafia, hanno gestito un’operazione che ha portato all'arresto di 13 persone. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti all’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. A capo dell'organizzazione Antonio Barbaro e il figlio Rocco, entrambi arrestati
Ad affermarlo, al festival della legalità di UniMoRe, è il ministro della Transizione ecologica, un Roberto Cingolani "un po' terrorizzato per la necessità di coniugare efficacia e rapidità dei controlli nel piano di crescita sostenibile". Mentre il sindaco Vecchi ricorda il caso Brescello, il processo 'Aemilia' e il nodo rifiuti e il presidente della Provincia Zanni insiste sul Protocollo anti-riciclaggio per l'edilizia privata
Missione della Commissione parlamentare dopo l’allarme lanciato inopinatamente dai media nazionali, che scambiarono Bibione per una spiaggia giuliana. Due giorni di audizioni e incontri in città per verificare l’assenza di organizzazioni criminali. Il presidente Pellegrino: “Ma le cosche sono sempre in agguato”. Chiesta una relazione al capo del Porto, D’Agostino: “I soldi del Pnrr per lo scalo fanno di sicuro gola”
L’emissione di un’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Verona Donato Cafagna nei confronti della società veronese è solo la punta dell'iceberg: quello delle infiltrazioni mafiose nel tessuto - non più così sano - del Veneto: e di Verona in particolare
L'accusa di disastro ambientale, quella di associazione mafiosa e concorso esterno hanno portato gli inquirenti a staccare 29 misure cautelari e a sequestrare 5 ditte attive nel trattamento degli scarti in metallo. Tra queste, all'interno di una rete riferibile alla cosca Piromalli che da Gioia Tauro raggiungeva tutto il Nord, la Cm Servicemetalli. Coinvolto anche l'ex parlamentare Pittelli
La Direzione Distrettuale Antimafia ha reso noti i dati delle indagini riferite alle organizzazioni criminali dell'ultimo anno. Dal documento si può vedere come l'Ndrangheta sia la più diffusa nel Nord Italia e in particolare in Lombardia. In regione l'organizzazione calabrese tiene in mano il commercio delle droghe leggere e anche quello legale delle mascherine e dei rifiuti
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