Al convegno di Confagricoltura, c'è stato un momento di confronto tra il vicepremier Matteo Salvini, le istituzioni e le associazioni per gestire nel modo più efficiente le risorse idriche e i grandi ecosistemi fluviali. Nell'occasione Salvini ha annunciato un importante investimento governativo
Nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi di Padova alle ore 11 si terrà l'incontro con uno dei volti più noti della politica italiana. Alla scoperta di un libro fatto di riflessioni, ricordi e aneddoti che Casini racconta per la prima volta. Conduce l'evento il direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello. Qui il link per la prenotazione
Il 2023 sarà un anno fondamentale per la ridefinizione di nuovi leader. Centrali le elezioni in Lombardia: Salvini è alle prese con i dissidenti bossiani del Comitato Nord, che plausibilmente appoggeranno Moratti. Anche Fdi potrebbe dirottare su di lei i suoi voti per delegittimare il segretario della Lega. Che però mantiene saldo il comando, come dimostrato dalle vittorie ai congressi veneti. Zaia è stato infatti condannato all’irrilevanza. Mentre Bonaccini combatte per il ruolo di segretario del Pd, tornando a fare suo il tema dell’autonomia
Tutto come previsto. La debacle della Lega provoca un terremoto nelle due regioni chiave del Nord. E ad avere in mano il pallino per le prossime regionali è ora Meloni. In Veneto si scalda a bordo campo Elena Donazzan, la recordwoman di preferenze che ammette “Fare il presidente della Regione è sempre stato il mio sogno”. Mentre in Lombardia diventa più realistica l’ipotesi Moratti, che con una sua lista avrebbe l’appoggio di FdI ma forse anche di Calenda
Meloni rassicurante, ma a far paura è la possibile deriva del Pd da partito europeista a ruota di scorta dei Cinquestelle in un rassemblement fautore della spesa pubblica e di un Salvini filo Putin e filo Orban. Per sventare questi pericoli, Bonaccini dovrà provare ad assumere la guida del Pd e Zaia trovare il coraggio di detronizzare Salvini. E la leader di Fratelli d’Italia di continuare a dare segnali forti di stabilità. Partendo dal chiedere a Mario Draghi di andare al Quirinale
Il centrodestra vola oltre il 44% e vince le elezioni. Giorgia Meloni protagonista ma non sfonda il muro del 30%, mentre Forza Italia stupisce con quasi l’8% e potrebbe imprimere un profilo moderato al nuovo governo. Crollo della Lega di Salvini che in Veneto sta sotto il 15%. Meloni verso Palazzo Chigi ma avrà bisogno di un contrappeso. E chi altro se non Mario Draghi?
Se la crisi di governo porterà a perdere i finanziamenti del Pnrr è ancora presto per dirlo. Ma di sicuro ci saranno dei rallentamenti, e sembra difficile che in questo quadro si sarà in grado di raggiungere i 51 obiettivi fissati per dicembre. Se ci fosse effettivamente uno stop, sarebbero molte le opportunità perse. Ma si eviterebbe anche di fare debito per progetti il cui ritorno per i territori è quantomeno dubbio
È uscito per Mazzanti Editore il nuovo libro di Giuliano Ramazzina, con prefazione di Massimo De Manzoni, condirettore de La Verità, di cui pubblichiamo le righe finali. Un libro molto critico nei confronti di una democrazia incapace di esercitare il suo ruolo e sulla scelta di un tecnico come Mario Draghi che - a parere dell'autore - scavalcando i partiti li sottomette, creando una sorta di regime plutocratico. Pur non condividendo larga parte delle tesi dell'autore e di quelle espresse nella prefazione, riteniamo la pubblicazione utile ad un confronto di idee che è pur sempre il sale della democrazia (F.Z.)
Alla vigilia dell’assemblea regionale del Pd Veneto che discuterà dei risultati elettorali che hanno portato alla vittoria di Tommasi, il partito di Enrico Letta dovrà guardare all’evoluzione dello scontro all’interno del centrodestra e alla probabile guerra “nucleare” che si scatenerà tra Tosi e Zaia. E, se saprà giocare con una politica dei due forni, potrà forse entrare per la prima volta a Palazzo Balbi
L’intervista del sindaco di Brescia che ipotizza sinergie con Verona in virtù della tessera di partito di Tommasi non va presa troppo sul serio. A ostacolare il rapporto lombardo-veneto è il terrore di Zaia che la Lega lombarda possa interferire con le politiche nella sua regione. Al massimo se a Vicenza vincesse il centrosinistra, qualcosa potrebbe muoversi in Agsm Aim. La deludente esperienza di Bergamo-Brescia capitale italiana della cultura
Il politologo veneto Paolo Feltrin spiega che “una politica attenta solo al centro storico delle città perde di vista i problemi di una larga maggioranza”. E così nasce il populismo, e ha successo. Sulle ultime comunali: “Non è detto che la Lega abbia perso, il risultato non può essere traslato sulle politiche. Ma il partito ha un problema: non capisce che deve strutturare le sue correnti per non implodere”
Un Fontana debolissimo, uno Zaia sulla via d’uscita da Palazzo Balbi e sonoramente sconfitto da Tosi a Verona e una Meloni interessata più al Lazio che alle regioni del Nord potrebbero portare il centrodestra a cercare una soluzione vincente nel suo passato. Se invece restasse fermo e fosse contrapposto ad un candidato avversario del calibro di Tabacci, potrebbe perdere perfino la Lombardia
In questi anni l’economia e la società sono cambiate. Le imprese non hanno più bisogno di sentirsi dire che “piccolo è bello” ma che “si nasce piccoli per crescere”. E se il referendum per l’autonomia non ha portato a nulla, forse le esigenze del Nord devono tornare ad esprimersi attraverso un federalismo fattuale costruito su collaborazioni tra Lombardia, Veneto ed Emilia. I nuovi leghisti, se vogliono tornare a vincere, devono sforzarsi di andare oltre i populismi di Salvini e Zaia
I due candidati sostenuti dal sindaco di Venezia perdono rovinosamente sia a Padova che a Verona. Bonaccini aspetta di avere le vittorie sicure in tasca a Parma e Piacenza per lanciare forse la sua candidatura a leader nazionale. La crisi della Lega in Lombardia e l’impossibilità del Pd di competere vede il leader di Azione oscillare tra la Moratti e Carlo Cottarelli. Sono questi alcuni degli effetti collaterali del voto amministrativo di ieri
Il giorno dedicato al Santo premia Sergio Giordani. Un risultato che quasi doppia l’avversario del centrodestra. Con il primo che trionfa con il 58,44% di preferenze, e il secondo fermo al 33,52%, nonostante il sostegno del centrodestra unito. E mette così in difficoltà la Lega di Bitonci che lo aveva voluto come candidato
Ad avere il sostegno di Lega e Fdi è il campione paraolimpico. Il candidato Giuseppe Vignato ha l’appoggio del Pd e di tre civiche, tra cui la InMovimento del sindaco uscente Jacopo Massaro. Mentre l’attuale vicesindaca e assessora al Bilancio, Lucia Olivotto, corre con un’altra coalizione di sinistra. Sono quindi due le liste espressione della maggioranza uscente, e qualcuno al primo turno rischia di farsi male
Non si ricandida il sindaco uscente Landriscina, il centrodestra schiera il medico Giordano Molteni. A sfidarlo l'ex direttrice del Teatro sociale Barbara Minghetti candidata di Pd e civiche di centrosinistra. Nel campo progressista è presente un'altra donna, Adria Bartolich, appoggiata dalla civica Civitas e dai cinquestelle
Il centrosinistra punta a espugnare la roccaforte della Lega con Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma del terzo scudetto: avrà l'appoggio del Pd, del M5s e di Azione. Ma non dei renziani di Iv che sosterranno Flavio Tosi insieme a Fi. Terzo candidato è il sindaco uscente Federico Sboarina sostenuto dal Carroccio e da Fdi. I sondaggi danno avanti Sbaorina seguito subito dopo da Tommasi. Terza posizione per Tosi che non entrerebbe al ballottaggio
A contendere la fascia tricolore alla sindaca uscente, candidata del centrodestra unito (Fi, Fdi e Lega) ci prova la dem Katia Tarasconi. La candidata sindaca per il centrosinistra non sarà sostenuta dai cinquestelle che si accasano con il terzo candidato Stefano Cugini, ex Pd. I sondaggi danno quasi certo la riconferma della sindaca Barbieri
Il politologo ed editorialista del Corriere della Sera parla del contesto geopolitico attuale come di un “mondo nuovo”. A fare da padrone in questo nuovo quadro sarà, per Panebianco, una parziale localizzazione. Per trovare alternative al gas russo serve un cambiamento di mentalità e una semplificazione delle procedure
Partiti sordi alle esigenze di sviluppo dei territori. Associazioni di categoria incapaci di uscire da logiche autoreferenziali. Un video lanciato da un visionario irregolare come Copiello costringe, più che i partiti, gli imprenditori, a farsi carico di progetti di territorio. Per il bene delle loro imprese e delle loro comunità
Un Cda targato Illy infastidisce il centrodestra friulgiuliano. Che, per ragioni politiche, sembra preferire l’arrivo degli altoatesini al mantenimento della “friulanità” della banca locale. Anche perché Sparkasse potrebbe aver garantito al centrodestra i posti in Cda in sostituzione degli uomini della Del Piero. Tra banche e mercato, dunque, la politica gioca ancora una volta un ruolo importante
Finisce domenica 14 novembre, dopo tre giorni intensi di incontri e dibattiti, l’edizione 2021 del Festival dei territori industriali. Si è discusso e ragionato sui nodi e le opportunità per agganciare la ripresa, con particolare attenzione alle sfide ancora da superare. Sono stati 80 gli autorevoli relatori ad aver partecipato fornendo strumenti utili per affrontare le sfide dell’oggi e del domani
Nulla di fatto dalla seduta straordinaria tenutasi in streaming a Venezia: il sindaco ribatte a ogni accusa: "Solo fango e calunnie, è tutto regolare". L'opposizione giudica insoddisfacenti le risposte. Seguono battibecchi tra fazioni. Una sola novità: il ricorso alle vie legati nei confronti del quotidiano Domani, che alle presunte malefatte lagunari ha dedicato una serie di articoli
I risultati dei ballottaggi, che vedono il centrosinistra vincitore quasi su tutta la linea, confermano quanto chiaro già due settimane fa: l’elettorato del centrodestra è stanco e disilluso, incapace di comprendere la direzione di Salvini e Meloni. I festeggiamenti del centrosinistra siano allora contenuti: il trionfo dipende solo dalla grande astensione degli elettori della sponda rivale. L’antidoto all’instabilità lo fornisce l’esempio di Conegliano, che mette assieme i moderati, da sempre la maggioranza del Paese
La nona edizione del Galileo Festival tornerà a mettere a confronto Università, scienziati, ricercatori e impresa per consentire al Veneto di programmare un futuro competitivo in ambito internazionale. Zovico: “Padova ha tutti gli ingredienti per diventare capitale dell’innovazione, perché ha un’ottima Università nonché un sistema di imprese robusto e in forte ripresa. Ma alla città mancano due cose: la capacità di avere visione e far sistema”
I provvedimenti assunti nella fase più drammatica della pandemia erano giustificati, ma ora il rischio che questo precedente venga usato in futuro per tutt’altre situazioni è presente e costituisce un pericolo. Pubblichiamo un estratto del capitolo del politologo Paolo Feltrin al libro di Giuliano Ramazzina e Valentina Noce "Ecco il sol che ritorna, ecco sorride" in uscita oggi in tutte le librerie
Il Green pass è la vera incognita che pesa sul risultato leghista alle comunali, molto di più che il recente scandalo sulla “Bestia”. Potrebbe essere determinante una scarsa affluenza alle urne, con il centrodestra che potrebbe cantar vittoria anche soltanto vincendo a Trieste e a Torino. E se lo scrutinio determinerà l’ascesa di Meloni e la non sconfitta del Carroccio, allora i guai investiranno il Pd
Dal mare di Chioggia alle colline del Prosecco, per passare da Pordenone fino alla punta più a nordest d’Italia. Nella vice capitale della laguna si presenta un centrosinistra diviso, dopo cinque anni di governo pentastellato senza poche difficoltà. Nella città trevigiana si gioca una partita tutta interna nel centrodestra con il rischio di una prima sconfitta per il governatore Zaia. L’ombra del ballottaggio a Trieste fa tremare il cdx. A PordenonePd-M5s provano a prendersi la città con i temi ambientalisti
Milano, Bologna, Trieste, Chioggia, Conegliano, Pordenone, Rimini, Ravenna, sono queste le città che andranno al voto tra domenica 3 ottobre e lunedì 4. Troviamo un centrodestra poco incisivo con l’obiettivo di evitare sconfitte troppo pesanti come a Milano e Bologna. Il Pd nonostante il patto non chiarito con i cinquestelle conterà sull’appoggio dei grillini agli eventuali ballottaggi
A Varese la Lega tenta di riprendersi il suo fortino, conquistato cinque anni fa dopo più di vent’anni di Carroccio dal dem Galimberti. A sfidarlo il leghista Bianchi, vicino a Giorgetti. Male il centrodestra a Milano dove il civico Luca Bernardo sembra essere sconfitto in qualsiasi sondaggio. La partita elettorale meneghina sarà un banco di prova per la tenuta della coalizione, visti gli ultimi dissapori tra Salvini e Meloni, e un Berlusconi sempre più isolato
Milano, Bologna, Trieste, Varese, Rimini, Ravenna, Pordenone: scelti i candidati, gli schieramenti si lanciano nella campagna elettorale. Il centrodestra in ritardo vuole seggi aperti il più tardi possibile, il centrosinistra pensa di anticipare. Ma a tener banco più dei singoli duelli tra aspiranti sindaco sono le lacerazioni interne nelle coalizioni: in gioco gli equilibri nazionali e il futuro dei leader
Il politologo analizza la marcia di avvicinamento alle amministrative 2021: “Situazione intricata, ma dal risultato nessuna ripercussione sul governo Draghi. Centrodestra dilaniato dallo scontro Salvini-Meloni, correranno assieme guardandosi in cagnesco. Candidati sindaco civici più facili da gestire. Fi agonizza, Renzi imprevedibile. E gli elettori 5s non rispondono più alle indicazioni dei vertici del Movimento. Brugnaro-Toti? Al massimo un partito macroregionale”
Tensione nella coalizione di centrodestra nel capoluogo regionale. Maullu (FdI): “Gli alleati devono rispettarci”. A Varese, città simbolo del Carroccio, il candidato sindaco leghista, Bianchi, tenta la riconquista e attacca gli avversari: “Serve più attenzione al territorio”. La risposta di Cenci (M5s): “I soliti slogan politici, la verità è che il sindaco Galimberti ha migliorato la città”
Lepore contro Battistini sotto le Due Torri, De Pascale contro un'ampia rosa di sfidanti (capitanata da Donati) nella città dei mosaici e Sadegholvaad senza ancora uno sfidante certo in riva al Rubicone. Tre capoluoghi e problemi simili, con un Pd che cerca la quadra con i 5s per allargare il fronte progressista e con Lega, Fi e Fdi a scontrarsi come e più di quanto già fanno a Roma
Il politologo analizza la marcia di avvicinamento alle amministrative 2021: “Situazione intricata, ma dal risultato nessuna ripercussione sul governo Draghi. Centrodestra dilaniato dallo scontro Salvini-Meloni, correranno assieme guardandosi in cagnesco. Candidati sindaco civici più facili da gestire. Fi agonizza, Renzi imprevedibile. E gli elettori 5s non rispondono più alle indicazioni dei vertici del Movimento. Brugnaro-Toti? Al massimo un partito macroregionale”
Il saggio di Hannah Arendt “La menzogna in politica” affronta il tema della manipolazione propagandistica dell’opinione pubblica. Nel caso dei Pentagon Papers l“arroganza del potere” diventò il leitmotiv dei processi decisionali sul Vietnam. Il silenzio, o meglio, il non aver informato l'opinione pubblica della situazione vera sull'Indocina può essere uno spunto per riconsiderare la gestione della pandemia in Italia?
È stato presentato il nuovo progetto politico targato Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, e Giovanni Toti, presidente della Liguria. Un movimento colorato di fucsia che guarda ai liberali stanchi di essere la stampella della Lega salviniana. Sono una dozzina i parlamentari che hanno lasciato Forza Italia. Biancofiore: “Tajani e Gasparri hanno falcidiato il partito”
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