Rincari delle materie prime e emergenza bottiglie si confermano i focus della 54esima edizione della manifestazione. Rimangono preoccupazioni per le aziende del Nordest, Emilia e della Lombardia, costrette a “anticipare gli ordini e fare scorte". Pareri contrastanti sull’etichetta Nutriscore e guerra al Prosek. Aumentano i costi degli stand: 5 mila euro per 12 metri quadrati e parcheggio da 80 euro per 4 giorni
Cresce su ogni fronte, nel 2021, la denominazione Prosecco in Italia (+16,5% in volume e +24,7% in valore). L'assoluta protagonista dell'ascesa dei ricavi, generati per il 59% in patria e per il 41% all'estero, è la tipologia Spumante Docg che costituisce il grosso dei volumi in Italia quanto all'estero (+11,4% in volume e +8,9% in valore), dove il mercato di riferimento è il Regno Unito, seguito dalla Germania
Intervista al nuovo direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg ribadisce il suo no ad aumenti di produzione: "Non una bottiglia in più, rischiamo di snaturare il territorio e il prodotto". E si dice convinto assertore del rigore sia sulla controversia contro il Prosek dalmata sia sulle azioni intraprese sul fronte della tutela ambientale del territorio
Il ministro Patuanelli spiega le motivazioni a difesa delle bollicine nordestine: “C’è omonimia tra la menzione croata e la Dop Conegliano Valdobbiadene, le nostre colline sono nella lista del patrimonio mondiale Unesco e poi la menzione tradizionale dalmata è incompatibile con il nostro toponimo”. Il sottosegretario Centinaio: “Se Bruxelles apre questa falla a rischio 837 denominazioni e 300 consorzi di tutela italiani”
Zaia e il sottosegretario Centinaio ottimisti a fine seduta della task force d’opposizione alle pretese croate, svoltasi a Venezia: tutto si basa sulle mappe del 1300 che indicano un borgo del Carso triestino. “E poi se passa la richiesta di Zagabria vengono meno tutti i princìpi che regolano Dop e Igp”. Molto preoccupati i produttori: “A Bruxelles approccio bicefalo”. Attesa per il verdetto, ma ci vorranno mesi
A Venezia la presentazione della kermesse enologica, stavolta riservata agli addetti ai lavori e senza pubblico. Erano presenti i vertici di VeronaFiere e il presidente regionale Zaia. La manifestazione si terrà da domenica 17 a martedì 19 ottobre. Attesi 400 espositori e 200 buyer da 53 Paesi, numerosi gli eventi collaterali. Il governatore annuncia sorprese sulla querelle del Prosek-Prosecco
Il governatore rilascia dichiarazioni forti, in merito alla questione del vino croato e il riconoscimento chiesto all'UE: "Non dovrebbe essere nemmeno oggetto di valutazione. Un grave precedente che l'Europa crea nei nostri confronti, ma anche un precedente giuridico che non può essere trascurato". Sulla questione interviene anche Coldiretti: "Ci sono premesse per vincere la battaglia"
Il ministro per le Politiche Agricole, in difesa del Prosecco, ha definito il fenomeno come una minaccia per il sistema Dop – Igp, teme infatti che la vicenda del Prosek possa mettere a repentaglio il sistema su cui si basa la produzione del Made in Italy, l’iscrizione nel registro delle denominazioni protette deve essere una pratica sicura e non minacciare il mercato
Le richieste croate appaiono proprio durante l'informativa in Senato del ministro Patuanelli sul caso della tutela delle bollicine veneto-friulane. Giavi, direttore del Consorzio: "Emersi dettagli tecnici di interesse, abbiamo già mobilitato gli studi legali a Bruxelles e Zagabria". Da Zaia ai produttori, agli enti vinicoli, fronte compatto anti-imitazione: ci sono 60 giorni di tempo
La manifestazione dedicata alla lavorazione del mosto cotto riapre i battenti nel Modenese nel momento più delicato: dopo il Prosek croato, è la minaccia lubianese a preoccupare i produttori emiliani, tra 'italian sounding' e un'Europa meno rigida del previsto. Bonaccini: "Inaccettabile evocare le nostre denominazioni. Bruxelles tenga fede ai patti e il governo si muova, per evitare scomodi precedenti"
Incontro a Firenze, al G20 agricoltura, tra il commissario Ue competente, il polacco Wojciechowski, e il ministro Patuanelli affiancato dalle Regioni Veneto e Fvg. La sintesi: “I croati hanno i titoli per chiedere il riconoscimento del loro vino, voi avete motivi per protestare: valuteremo con attenzione”. L’assessore Zannier: “Percezioni positive. Ma se Bruxelles non si ferma, chiederemo di riaprire il dossier Tocai”
Il presidente Pozza chiede al ministro dell’Agricoltura, apparso finora fin troppo ottimista sul respingimento delle pretese croate, di agire “con determinazione a difesa dei produttori”, che rischiano una beffa simile a quella patita con il Tocai. Si accodano la Coldiretti nazionale e il Fvg. Giovedì in Conferenza delle Regioni un documento unitario e trasversale. Il sottosegretario Centinaio: "Subito un tavolo tecnico ad hoc"
Da Bruxelles si annuncia la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della domanda di riconoscimento richiesta da Zagabria, smentendo le previsioni e le rassicurazioni dei mesi scorsi giunte anche dal ministro Patuanelli. Ora ci sono due mesi preparare il ricorso: annunciata una battaglia trasversale, dalla Lea al Pd, alla Coldiretti. "Se passa, danni gravissimi al Made in Italy"
L'Unione europea sempre al centro dei mal di pancia del settore agroalimentare. Sulle bollicine del Nordest affondo del ministro: "Guai a commettere gli stessi errori fatti con il Tocai". Intanto Grana Padano e Parmigiano Reggiano si alleano contro l'etichettatura a semaforo, "fuorviante e ingannevole". E ricevono pieno appoggio anche dal governo
Dalle istituzioni regionali, alle associazioni di categoria, agli europarlamentari: tutti compatti nel chiedere alla Commissione europea di non accogliere la richiesta croata. "Contrasta con la normativa comunitaria". Ma sul Carso triestino c'è anche chi vede in questo la volontà di tutelare solo le grandi produzioni "senza più guardare alla qualità del prodotto"
Zagabria ritenta l'affondo e chiede che venga riconosciuto la sua imitazione delle bollicine di Veneto e Fvg. Coldiretti: "Inammissibile attacco al Made in Italy". Insorge Serracchiani (Pd). Anche Zaia protesta: "Scandaloso che l'Europa consenta di dare corso a simili procedure: non si tratta soltanto di scongiurare la confusione sui mercati ma di salvaguardare un diritto identitario"
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