Il gruppo farmaceutico milanese registra ricavi in aumento del 12%, Ebitda a 665,7 mln (+11,8%) e utile netto a 338,4 mln (+11,1%). L'acquisizione di Enjaymo (100 mln di ricavi) rafforza la presenza nel settore delle malattie rare, che vale un terzo del fatturato
L’azienda farmaceutica milanese, nonostante l’impatto negativo dei cambi (pari a 31,2 mln), ha compensato grazie all’aumento dei prezzi. Nel 2023, ha realizzato ricavi per oltre 2,08 mld e ha registrato una crescita a doppia cifra sia per l’Ebitda che per l’utile netto. La posizione finanziaria netta era positiva per quasi 1,58 mld
Il gruppo farmaceutico con sede a Milano archivia lo scorso anno segnando un +12,4% alla voce del fatturato, mentre salgono del 14,4% a 769,6 mln il margine operativo lordo e del 10,8% a 524,6 mln il risultato netto rettificato. Aumenta l’indebitamento, con una Pfn positiva per quasi 1,6 mld dagli 1,4 mld al 31 dicembre ’22. L’ad Rob Koremans esprime fiducia per gli obiettivi al ’24 (ricavi tra 2,2 mld e 2,6 mld, Ebitda compreso tra 830 mln e 860 mln e utile nella forbice tra 550 mln e 570 mln) e al ’25 (2,4 mld di fatturato). E aggiunge: “Rimaniamo molto concentrati sulle operazioni di m&a". Ma la giornata si chiude in terreno negativo per il titolo a Piazza Affari: -0,77%
Rappresentano "un altro passo verso gli obiettivi di crescita sostenibile", secondo l'azienda, i numeri 2021 della multinazionale della farmaceutica. Grazie a un fatturato salito a 1,58 mld e a una riduzione dell'indebitamento di 130 milioni in dodici mesi. Mentre l'anno in corso porterà in dote un'acquisizione da oltre 100 milioni, buona per crescere ancora
L'operazione permetterà all'azienda fondata a Correggio, con sede a Milano, di espandersi nel settore delle malattie rare. Il pagamento sarà sostenuto attraverso la liquidità esistente e un finanziamento ponte sottoscritto da J.P. Morgan e Mediobanca. Closing previsto entro metà 2022. Il presidente: "Eccellente opportunità per rafforzare il nostro portafoglio con prodotti ad alto potenziale di crescita"
Un inizio incerto per la multinazionale farmaceutica. I ricavi calano del 10,3% e l'Ebitda perde il 13,2%. Per il gruppo le cause sono una maggiore incidenza degli oneri finanziari e l'impatto del covid con conseguente riduzione delle attività promozionali. La direzione: "Prevediamo ripresa dei mercati nella seconda metà dell'anno"
I soci dell’azienda farmaceutica lombarda quotata sul segmento Mta hanno approvato il bilancio 2020, confermando in toto i risultati già noti al 18 marzo. Deliberato dividendo da 1,05 euro con stacco il 24 maggio. Comunicati anche i dati relativi al primo trimestre 2021, che ha visto i ricavi netti consolidati attestarsi a 384,8 mln con un calo del 6,8%
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