Secondo un'analisi della Fondazione Nord Est, l'esodo dei giovani talenti colpisce duramente il Nord: nel '22 il 49,2% degli emigrati del Veneto aveva un titolo universitario, 49,3% in Emilia-Romagna , percentuale che sale al e al 50,7% per la Lombardia
Milano, Venezia, Bologna o Padova. Le grandi città (ma anche i piccoli centri) pullulano di studenti alla disperata ricerca di una casa. Poca disponibilità e prezzi impazziti, ma anche difficoltà ad accedere agli alloggi universitari e poco aiuto dalle agenzie. La soluzione sembra essere, per la maggior parte, un B&B temporaneo. Alcune testimonianze degli studenti universitari
Pubblicato il decreto del ministro dell'Università e della Ricerca: da oggi, lunedì 29 agosto, a giovedì 29 settembre gli organismi regionali e delle province autonome di Trento e Bolzano di gestione per il diritto allo studio universitario, potranno inviare al Mur le richieste di cofinanziamento dei diversi interventi. La cifra non potrà essere superiore a euro 40.000 a posto letto
Il Veneto continua a registrare il più alto numero di preferenze ai Tecnici, pari al 38,3%, mentre l'Emilia-Romagna è prima nella scelta dei Professionali, con il 15,9%. Per quanto riguarda la Lombardia, invece, il 51,8% degli studenti ha scelto il liceo, contro il 35,9% che ha preferito gli istituti tecnici e il 12,3% i professionali
Il calo dei nuovi iscritti (-3%) si rivela particolarmente incisivo se messo in relazione alla dinamica demografica, che registra una leggera crescita (+0,5%) nell'ultima generazione di neo-immatricolati. A Milano si allarga la frattura tra Atenei pubblici e privati
La ripresa della didattica è stata caratterizzata in tutta Italia da disagi dovuti ai casi di isolamento e quarantena tra docenti e studenti. In Trentino mancano all’appello 5.000 studenti e 600 docenti. A Bologna asili e scuole dell’infanzia sono costretti a riduzioni di orario e turni straordinari del personale presente. In Lombardia presidi e studenti hanno fatto sentire il proprio dissenso
Bertin, presidente regionale di Confcommercio, guarda con favore all'iniziativa legislativa dell'Emilia-Romagna, mirata a incentivare l'assunzione di giovani diplomati e laureati da parte delle imprese; per contrastare una tendenza a cercare lavoro all'estero che negli ultimi tre anni è cresciuta in regione del 30%, dato di gran lunga superiore ai territori confinanti
Il report annuale del franchising specializzato in locazioni: canoni in media più alti del 2,6% sul disastroso 2020, ma ancora dietro rispetto al pre-pandemia e lontanissimi dal picco del 2009. Bene le città medio-piccole. Milano la più cara d’Italia (in media oltre mille euro di spesa mensile), volano Trento e Trieste (+9% e +6%), ancora in recessione Venezia causa difficile ripartenza del turismo. Piatta Bologna
A un mese dall’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 è tempo di bilanci sulle scelte dei giovanissimi della “generazione Z”: dominano gli scientifici mentre solo il 32% e il 15,2% sceglie rispettivamente un Istituto tecnico o un professionale, che si affermano dove le realtà territoriali manifestano un’identità più forte (come Veneto e E-R). Alcune riflessioni sui fattori attrattivi dei diversi istituti
In Lombardia rallentano scientifici e classici che, pur rimanendo la prima scelta, vedono le percentuali degli istituti tecnici avvicinarsi sempre di più. Gap sempre più ridotto a Lodi e Varese e nel bresciano la tendenza addirittura si inverte. Nel capoluogo mancano le sedi per le troppe iscrizioni e il sistema “rischia il crollo”
L’ex rettore dell’Università di Udine: “Il trend di decrescita degli istituti tecnici e professionali è fenomeno antico. Dipende da ragioni culturali, che considerano la cultura tecnico-scientifica di serie B. La soluzione per rendere più attrattiva la formazione tecnica o professionale sta nel modello tedesco: un’istruzione tecnica di livello universitario, legata agli atenei che potrebbero gestirla come propri spin-off”
Le famiglie vicentine, mantenendosi in linea con i dati regionali, scelgono nel 42,4% dei casi i licei, soprattutto nell’indirizzo Scienze Applicate. Migliorano i tecnici ad indirizzo tecnologico e in particolare i professionali (contro il calo dello 0,7% registrato invece dal Veneto), un dato che “fa ben sperare per riempire i grandi vuoti del mondo imprenditoriale”
A un mese dall’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 è tempo di bilanci sulle scelte dei giovanissimi della “generazione Z”: dominano gli scientifici mentre solo il 32% e il 15,2% sceglie rispettivamente un Istituto tecnico o un professionale, che si affermano dove le realtà territoriali manifestano un’identità più forte (come Veneto e E-R). Alcune riflessioni sui fattori attrattivi dei diversi istituti
Seppur in linea con gli anni precedenti, i risultati delle Prove Invalsi dimostrano come il livello degli studenti della Regione non sia dei migliori, problema emerso già prima della dad (che sicuramente non ha aiutato). Interventi sulla didattica e sul sistema scolastico diventano quindi i punti principali su cui lavorare. E intanto gli studenti che al termine degli studi non hanno le competenze minime per lavoro e Università salgono al 5%
Questo anno e mezzo passato ha messo a dura prova l’istruzione lombarda, soprattutto le famiglie in difficoltà nel procurarsi gli strumenti adeguati per la nuova didattica online. Nonostante questo la Lombardia ha retto lo shock della pandemia, mantenendo quote simili al pre-Covid
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