Purtroppo, come del resto accade per la maggior parte dei dibattiti che riguardano il benessere della persona, molti dicono la propria con contributi che sono più “di pancia” che tesi argomentate. Ammettiamo per un attimo che alcuni Stati cancellino la validità dei brevetti sui vaccini, oppure la sospendano a tempo. Cosa verosimilmente potrebbe succedere? Potrebbe accadere che le case farmaceutiche produttrici del vaccino si fermino e si orientino a produrre qualcos’altro non essendo, certo, il solo vaccino l’unico responsabile del fatturato dell’azienda.
Allora, visto che i vaccini sono sempre di più, dovremmo individuare aziende con laboratori adatti alla produzione del vaccino richiesto. Ci sono aziende in grado di produrre? E quante aziende ci sono, a livello italiano, europeo, mondiale, capaci di produrre i vaccini mancanti?
E ancora, ammesso di trovare un numero sufficiente di queste aziende, sarebbero disposte a produrre a prezzi di mercato? Oppure dovrebbero concordare con i governi dei singoli Paesi un prezzo equo?
Da quello che sappiamo, un laboratorio per la produzione in quantità di vaccini non si improvvisa in poco tempo: occorrono attrezzature adeguate, persone specializzate, preparate alla produzione e al controllo di quanto prodotto. Insomma, un’organizzazione tutt’altro che semplice e certo non facilmente reperibile in ogni parte del mondo. Pensiamo solo un attimo all’Africa: si dibatte su chi e in quale Stato si potrebbe fare una produzione in loco dei vaccini, così necessari per il popolo africano. Ma sembra che nessuno Stato sia attrezzato: forse il Sudafrica … ma forse!
Veniamo al nostro Paese: c’è forse qualcuno che è rimasto escluso dalla somministrazione gratuita del vaccino brevettato? Direi proprio di no! E questo perché lo Stato ha provveduto a pagare (con le nostre tasse) i vaccini alle multinazionali del farmaco. Si obietta che i Paesi poveri non possono permettersi di pagare! E noi rispondiamo che i Paesi più ricchi, come molti Pesi europei e dell’America settentrionale, ad esempio, si dovrebbero orientare a garantire forniture e pagamenti per i Paesi più poveri.
Altro argomento: se blocchiamo la validità dei brevetti, le multinazionali del farmaco non rincorreranno alcuna variante dei virus per modificare il vaccino e renderlo più efficace. Abbiamo già ricordato in un precedente articolo quanto costò all’umanità in termini di vite umane, il regalo di Fleming che non volle brevettare la penicillina, ritardando, così, l’immissione nel mercato del farmaco salvavita di ben quattordici anni!
Qualcuno vuole ancora commettere lo stesso errore? Ci auguriamo proprio di no!