Accanto (o nel cuore dell’Hotel Gran Mugon), nel borgo di Tamion, Katia Weiss e Stefano Ghetta, armati di molto coraggio, capacità e pazienza, curano con antica passione il loro piccolo angolo goloso. Sarete nel segno di Re Laurino: un fascinoso borgo nel cuore di una località dolomitica ricca di turismo, invernale ed estivo, a Vigo di Fassa (TN) ma storicamente avara di un’offerta gastronomica che esca dai canoni di una quotidiana normalità. La valida offerta alberghiera a tutto tondo ha forse “scoraggiato” l’apertura di ristoranti gourmet. Con un’eccezione. Infatti, da più di due lustri, il ciuffolotto (‘l chimpl) fa sentire il suo canto melodioso. Una enclave che, di anno in anno, si rifà bella per coccolare al meglio una clientela ogni anno sempre più affezionata.
La sala è accogliente, luminosa, elegante e moderna quanto basta per non dimenticare i valori della tradizione valligiana. Tradizione di cui la cucina è specchio fedele ma che persegue senza incertezze anche la fantasia e il coraggio, senza mai tradire il territorio che sempre ispira i piatti magari incrociando virtuosamente altri sapori. L’uovo soffice di Tamion con spinaci, formaggio fassano, patata e tartufo è oramai una pietra miliare inamovibile mentre i funghi, il Buon Enrico (spinacio selvatico) e il cirmolo impreziosiscono la tenera sella di capriolo. Compare delicatamente anche il Mediterraneo negli spaghetti monograno con scampi, burrata, pomodori datterini e branzino dry-age.
Dolci come l’Enrosadira e pani proprio peccaminosi. In cantina ampio spazio e vini trentini. Alla carta circa 90 euro.